Via al processo di Fidenato “A primavera risemino”
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fonte:
- Messaggero Veneto
PORDENONE. E’ cominciato ieri a Pordenone il processo contro Giorgio Fidenato, presidente di «Agricoltori Federati» che lo scorso aprile aveva seminato mais Ogm nei suoi poderi di Fanna e di Vivaro. Si è giunti al dibattimento dopo che lo stesso Fidenato si era opposto al decreto penale di condanna al pagamento di una sanzione di 30 mila euro e alla distruzione del mais transgenico. Ieri mattina il giudice monocratico Rodolfo Piccin ha ammesso tutte le richieste di costituzione di parte civile avanzata da Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia di Pordenone, Coldiretti, Slow Food, Codacons regionale e nazionale. Allo stesso modo sono stati ammessi tutti i mezzi di prova tra cui testi, documenti, indagini scientifiche. Fidenato, difeso dall’ avvocato Francesco Longo, comparirà in Tribunale il 29 giugno, data della prima udienza calendarizzata dal giudice per entrare nel merito della vicenda. La procura contesta la violazione del decreto legislativo 212/01, ovvero la messa a coltura di sementi di mais Mon 810 senza autorizzazione. La difesa ribatte che il seme è autorizzato dal "Registro europeo dei mangimi ed alimenti geneticamente modificati" e pertanto, se la semina è consentita nell’ Ue non occorre chiedere autorizzazione in Italia, che dell’ istituzione comunitaria fa parte. Nel frattempo, Fidenato non molla: il processo riprenderà a semina primaverile avvenuta: «Vado avanti, riseminerò e questa volta non farò più domande, ma comunicazioni. Lo Stato – ha commentato Fidenato – non ha diritto ad impedire, ostacolare o limitare le semine autorizzate dall’ Ue, se non attivando la clausola di salvaguardia, se supportata da dati scientifici che dimostrino la pericolosità degli Ogm». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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