24 Febbraio 2016

Vergogna Ctp: bus in deposito e gente a piedi

Vergogna Ctp: bus in deposito e gente a piedi
il codacons: “cittadini costretti a pagare costi elevati per un servizio inesistente”

CASERTA (Serena Finozzi) – “Basta annunci politici, si trovi la soluzione alla vicenda Ctp”. E’ l’ appello di Natale Colombo, Giuseppe Esposito ed Antonio Aiello rispettivamente segretari generali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti della Campania, che ribadiscono “la necessità di un intervento immediato in termini economici finanziari da parte del sindaco di Città metropolitana, Luigi De Magistris. E’ giunto il momento di far seguire i fatti alle parole – ribadiscono i segretari – le continue rassicurazioni rilasciate da De Magistris ai mass media sono smentite dal fatto che il servizio è completamente fermo, lasciando lavoratori e bus nei depositi ed un bacino di circa tre milioni di utenti appiedati”. I rappresentanti sindacali auspicano che nel “programmato incontro di venerdì, il sindaco, attraverso il suo intervento, dia risposte immediate e concrete alle contingenti problematiche a salvaguardia dei lavoratori e della mobilità dell’ intera area metropolitana di Napoli, alla quale si aggiunge anche quella casertana”. La denuncia di Cgil, Cisl e Uil arriva a seguito di una mattinata (l’ ennesima), quella di ieri, segnata da pesanti disagi per gli utenti delle linee di trasporto pubblico Ctp che unisce diversi Comuni delle province di Napoli e Caserta. Pochissimi gli autobus in circolazione (28). Molti mezzi, 300, sono rimasti nei depositi per la mancanza di pezzi di ricambio. Le aziende fornitrici vantano crediti e quindi hanno interrotto i rapporti in attesa di essere pagate. Circa 70mila gli utenti interessati. Affollate all’ inverosimile le banchine con i pendolari, tra cui tanti studenti e lavoratori, rimasti a piedi. E non sono solo i rappresentanti dei lavori ad alzare la voce. “Una vera e propria vergogna”, commenta il Codacons al margine di una mattinata da brivido per i pendolari. “Migliaia di persone sono rimaste a piedi perché le aziende che forniscono i pezzi di ricambio non vengono pagate – ribadisce l’ associazione per la tutela dei consumatori – Una situazione di cui fanno le spese i cittadini, i quali subiscono disagi immensi pur pagando biglietti e abbonamenti. I trasporti pubblici in Campania sono oramai al collasso, come dimostrano i tanti disservizi che si stanno moltiplicando nell’ ultimo periodo, e che rendono gli utenti della Campania i più tartassati sul fronte dei trasporti locali”. La Ctp dovrebbe garantire il servizio ad un bacino di utenza di circa 1 milione 700mila abitanti, trasportare oltre 26 milioni di viaggiatori all’ anno. Servizio, puntualmente non garantito. Ma i disagi non sono solo per i pendolari: la situazione di grave difficoltà economica in cui versa la Cpt mette sull’ allerta anche i 900 i dipendenti iscritti nei libri paga aziendali. La società ha prodotto milioni di euro di perdite di bilancio. “Le dinamiche che si stanno creando in Ctp – spiegano dall’ Usb – sono le stesse che hanno portato quasi tutte le aziende di trasporto sull’ orlo del baratro. Dinamiche ‘funzionali’ alla privatizzazione del comparto, puntano a condurre le aziende, rendendole artificialmente asfittiche sul piano finanziario, al fallimento, potendo poi spacciare operazioni di privatizzazione per operazioni di salvataggio. E in Italia aggiungono dall’ Usb – privato non è sicuramente sinonimo di miglioramento”. Il sindacato di base chiama alla mobilitazione i cittadini, una serie di iniziative che saranno definite volta per volta finalizzate al rilancio e alla difesa del trasporto pubblico locale, al ripristino dei flussi finanziari, anche attraverso serrate richieste al governo nazionale di farsi carico dei problemi riguardanti il trasporto pubblico locale. Un presidio è stato organizzato per domani mattina davanti alla sede della Rai nel capoluogo campano.
 

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