(AGI) – Roma, 16 gen. – Per la Procura, invece, Palazzo Koch e Consob vanno considerati semplici parti offese perche’ non possono essere ritenuti responsabili delle condotte altrui visto che negli anni passati il management di Veneto Banca ha fornito agli organi di vigilanza una falsa rappresentazione della reale situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’istituto di credito. Sulla citazione dei responsabili civili il giudice Ferri, che ha ammesso come parti civili 3600 risparmiatori e alcune associazioni, come Codacons, Adusbef, Movimento consumatori, Confconsumatori e Federconsumatori di Friuli Venezia Giulia e Veneto, dira’ la sua nell’udienza del 26 gennaio prossimo. Poi tocchera’ ai pm Maria Sabina Calabretta e Stefano Pesci rinnovare la richiesta di rinvio a giudizio per gli imputati: Consoli, Trinca e altri due ex componenti del collegio sindacale rispondono anche del reato di aggiotaggio. Nel comunicare alla Banca d’Italia e al pubblico “dati non corrispondenti al vero”, i quattro avrebbero posto in essere “artifici idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo delle azioni di Veneto Banca, strumento finanziario non quotato, che transitavano da un valore di 21,25 euro nel 2004 ad un valore di 40,75 euro nel 2013 e che venivano poi rivalutate in sede di liquidazione dei soci in recesso (dicembre 2015) per un valore di 7,3 euro”. (AGI)
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