16 Giugno 2016

Veneto Banca, Codacons: Consob e Procura Roma indagano su aumento di capitale

Veneto Banca, Codacons: Consob e Procura Roma indagano su aumento di capitale

L’associazione di consumatori del Codacons Veneto rende noto che l’indagine della Procura di Roma sull’aumento di capitale di Veneto Banca è stata aperta a seguito di un esposto presentato nei giorni scorsi dal Codacons alla magistratura. La denuncia del Codacons, depositata alle procure di Roma e Treviso, faceva proprio riferimento all’aumento di capitale dell’istituto di credito, ed era finalizzata ad ottenere una inchiesta nell’interesse degli azionisti della banca.

Scriveva il Codacons nell’esposto:

“la scrivente associazione intende portare all’attenzione di codesta magistratura i tentativi da parte di operatori attivi nelle filiali di Veneto Banca S.p.A di convincere correntisti a partecipare all’aumento di capitale avviato l’8 giungo scorso da Veneto Banca s.p.a.  Al riguardo si espone quanto segue:

1) il Prospetto approvato da CONSOB in data 7 giugno u.s. riporta nelle prime pagine i punti di criticitĂ  e di allerta per una valutazione della proposta. E’ di tutta evidenza che solo una forte propensione al rischio è compatibile con l’acquisto di un’azione di Veneto Banca. Si ripetano comportamenti di “induzione all’acquisto” per i quali è in corso una valutazione del profilo penale.  Del resto il sostanziale divieto a fare pubblicitĂ  presente nel Prospetto era diretto ad evitare che si sfumassero i punti di criticitĂ  con il rischio di una seconda scottatura del risparmiatore fiducioso.

2) I moduli per la prenotazione delle azioni da aucap riproporrebbero ancora il teatrino di ricondurre in capo al risparmiatore l’iniziativa dell’acquisto mentre la Banca  si arrende di fronte all’insistenza, ritirandosi anche dalla “consulenza”.  Anche questa prassi è oggetto di valutazione del rilievo penale.

3) Per captare il consenso il promotore sviluppa una proiezione di quotazione del titolo  a 50 centesimi e suggerisce una quantitĂ  di azioni da acquistare che consente di compensare le perdite subite. Peccato che si trascuri che la quotazione a 50 centesimi presuppone una capitalizzazione da 5 miliardi di euro (superiore a quelle dei tempi d’oro!) pari ad un terzo di quella di UNICREDIT e superiore alla somma di BPM e Banco Popolare.

Quanto sopra premesso si richiede una puntuale verifica

–           delle istruzioni impartite dai vertici aziendali o da altra “cupola” operativa nell’organizzazione della banca per dare esecuzione all’aucap, valutando l’eventuale connessione con la gravitĂ  dei fatti denunciati;

–           se i comportamenti “seduttivi” siano iniziativa del singolo promotore o il risultato di un’azione concertata;

–           Se le pratichi di captazione del consenso rappresentino una forma surrettizia di “pubblicità” ingannevole;

–           la legittimitĂ  di utilizzare la conoscenza di disponibilitĂ  finanziare, dato assolutamente sensibile e protetto, per svolgere azione di promozione di un prodotto della banca stessa”.
“Ancora un successo per il Codacons, l’associazione italiana che rappresenta il maggior numero di azionisti sul territorio – spiega il presidente Carlo Rienzi – Ora grazie alle nostre denunce si farà finalmente luce sull’aumento di capitale di Veneto Banca. Intanto invitiamo tutti gli azionisti della banca a tutelare la propria posizione e i propri diritti avviando le dovute azioni risarcitorie attraverso i moduli pubblicati sul sito www.codacons.it “.

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