Veleni sotto il tracciato della Tav Un esposto di Codacons in procura
- fonte:
- Corriere della Sera
«Un esposto alla Procura della Repubblica per il danno ambientale e per quello alla salute dei cittadini».Ad annunciarlo è stato il Codacons che ha deciso di prendere posizione dopo che nelle settimane scorse sono emersi rifiuti all’interno di un’area di Calcinato, difficile da identificare come ex cava, all’interno del perimetro di un cantiere dell’Alta velocità Brescia-Verona. Sito che non si trova distante neanche dalla ditta Wte, oggi sotto sequestro, che produceva fanghi e gessi di defecazione. Sta di fatto che il Codacons ha espresso tutta la sua preoccupazione per quella sorta di discarica abusiva dove si trovano veleni sepolti da diverso tempo. Già, ma cosa c’è con precisione all’interno dell’ennesima buca da bonificare in provincia di Brescia? All’interno dell’area — come riportato in esclusiva dal Corriere della Sera — il personale Arpa ha rilevato un valore dei solventi in falda cinque volte superiore ai limiti previsti dalla legge. Sotto la lente di ingrandimento di Arpa è finito il parametro dicloroetilene. Per la precisione è stato riscontrato un valore pari a 0.279 g/l rispetto al limite normativo fissato in 0.05 g/l. Valori allarmanti, considerando che in questa zona la falda acquifera si trova a meno di 35 metri di profondità. C’è da capire per quale motivo il parametro dicloroetilene sia ancora così elevato. Difficile che siano stati smaltiti in questa zona i rifiuti del polo petrolchimico di Porto Marghera. Molto più realistico che si sia trattato di uno sversamento autoctono, visto che come dimostra per esempio la zona che da Montichiari arriva a Carpenedolo, in diversi campi tra gli anni ’70 e ’80 è stato gettato davvero di tutto. Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Calcinato Nicoletta Maestri. «Purtroppo i rifiuti (in particolare quelli interrati da tempo) non hanno etichette di provenienza, quindi è difficile conoscerne con certezza l’origine. È intenzione dell’amministrazione comunale comprendere al meglio la situazione e ciò a partire dal fondamentale contributo che l’Arpa sta fornendo e fornirà durante il proseguo delle verifiche. Siamo in attesa di relazione finale sulle indagini da parte di Cepav per poter disporre di una panoramica completa dei dati raccolti dal Consorzio. Posso confermare che abbiamo già in programma la convocazione di un tavolo tecnico con tutti gli enti a diverso titolo coinvolti per poter comprendere e condividere una linea d’azione comune».
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