15 Gennaio 2008

Valsesia, trovati vivi sotto una valanga

Monito del Codacons: la situazione è grave, necessario chiudere temporaneamente le piste di sci
Valsesia, trovati vivi sotto una valanga
Due sciatori travolti in Piemonte, solo feriti E Bagolino piange le 4 vittime del Maniva

(VERCELLI) Ancora una giornata di emergenza valanghe sulle Alpi. Il servizio Meteomont del Corpo forestale dello Stato ha indicato il grado 4 (pericolo forte) su tutte le montagne del Nord e ieri si è sfiorata un`altra tragedia sul massiccio del Monte Rosa nel Nord del Piemonte. Due sci alpinisti esperti, un uomo e una donna, sono stati investiti da una slavina: si sono salvati grazie al pronto intervento del Soccorso alpino. La donna, coperta da un metro e mezzo di neve, era già in stato di semiasfissia. È accaduto a 2400 metri di altitudine. Alle 11.40 il silenzio delle nevi eterne è stato “rotto“ da un sibilo e si è levata una nuvola bianca, gigantesca. Era il segnale della valanga che si stava staccando dai pendii innevati dell` altipiano dello Zube, a est dell`area turistica d`Olen nel comune di Alagna Valsesia. Il vortice non ha dato scampo e in un istante ha risucchiato un gruppo di escursionisti che, viste le condizioni meteo proibitive, aveva incautamente affrontato con gli sci il lungo pendio di neve “vergine“ per godersi l`affascinante attrattiva del “fuoripista“. E fatale è stato il loro passaggio, perchè hanno “tagliato“ la neve “bagnata“, quindi pesante, favorendo di conseguenza il distacco dalla sottostante base ghiacciata. La valanga si è aperta su un fronte di alcune decine di metri. L`allarme è stato dato immediatamente da alcuni escursionisti. Drastico l`intervento di Silvio Mondinelli, Guardia di Finanza, guida alpina di Alagna Valsesia: “Di fronte ad anomale condizioni ambientali ? ha detto ? bisogna avere il coraggio di restare a casa. La montagna può anche aspettare“. L`incidente della Valsesia segue quelli ben più tragici accaduti fra sabato e domenica che hanno provocato sette vittime. Sulle alpi di Livigno una valanga ha ucciso sabato due ragazzi, fra cui un promettente sciatore, un altro è morto ieri mentre stava sciando fuori pista a Marilleva, in Trentino. Ben più grave la tragedia sui monti del bresciano a a San Colombano di Collio, dove sempre ieri quattro persone sono morte mentre viaggiavano su motoslitte: le vittime sono Andrea Brizzolari, 30 anni carpentiere, Fausto Plodari 37 anni, tecnico zootecnico, Paolo Zanetti artigiano nel settore dei metalli, Fausto Giusteri, imprenditore siderurgico. I primi tre vivevano a Bagolino, il quarto a Lumezzane. A Bagolino, paese bresciano d`origine di 3 delle 4 vittime, il dolore si leggeva sui volti segnati degli amici, tra i vicoli stretti e aggraziati in porfido, incorniciati da archi. Scorci di un paese ? che ad inizio secolo è stato punto di riferimento non solo per la valle ? e che, ieri deve fare i conti con una tragedia enorme: la morte di tre suoi figli, uccisi, insieme a un loro amico da un gigantesca valanga. Grande e devastante al punto da far sentire “come in una lavatrice“ chi si trovava dentro ed è rotolato per centinaia di metri, riuscendo però a farcela. Infinitamente piccola rispetto allo strazio degli amici e dei parenti che ieri hanno visto i feretri arrivare dall`Ospedale civile di Brescia. Per le strade di Bagolino ci si interroga in silenzio per cercare una ragione a una simile tragedia. “Una fatalità“ la risposta che tutti hanno dato, parlando, ancora una volta di “ragazzi esperti, che conoscevano la montagna come le loro tasche“. Occhi segnati dal dolore e dal pianto anche per il primo cittadino, Marco Scalvini. Non vuol sentire parlare di responsabilità, di altro che non sia il dolore e punta l`indice contro chi in “queste ore approfitta della disgrazia per appelli“. Per il Codacons, vista la situazione, è necessario chiudere temporaneamente le piste di sci.

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