3 Novembre 2018

Vallo di Diano, indagine nascosta da 4 anni: «Ambiente, pubblicate i dati»

SALA CONSILINA – Cosa c’ è sotto i terreni della campagna del Vallo di Diano? È forse sotto queste terre la risposta all’ incremento di alcune patologie tumorali nel comprensorio? Perché dopo 4 anni non sono stati resi pubblici i dati dei rilievi fatti con un elicottero munito di georadar che ha fotografato il sottosuolo valdianese? La risposta a queste semplici domande potrebbe aiutare a capire realmente la salute dell’ ambiente del Diano e di conseguenza anche orientare una azione di contrasto all’ insorgere di patologie tumorali che potrebbero essere correlate alla eventuale presenza di rifiuti tossici nel sottosuolo interrati qualche decennio fa. Nei giorni scorsi il Codacons Vallo di Diano, attraverso il responsabile di zona Roberto De Luca , ha inviato una lettera al Ministero dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per chiedere che vengano resi pubblici i risultati dei rilievi fatti nell’ estate del 2014 nel comprensorio valdianese da un elicottero munito di georadar. I dati raccolti dal geo-radar per comprendere quali e quante sostanze siano state eventualmente sotterrate nei territori di 4 regioni del Sud ad alta densità mafiosa. L’ elicottero in questione che in quei giorni di 4 anni fa non era affatto passato inosservato perché volava a bassa quota con un pendaglio alla cui estremità era posizionata una sonda munita di telecamera, di magnetometro (per individuare i metalli nel sottosuolo) e di rilevatore di raggi gamma (per individuare eventuali fonti radiattive). La campagna di raccolta dati fu denominata Miapi (Monitoraggio ed individuazione della aree potenzialmente inquinate). Erminio Cioffi.

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