VALANGHE: SI AGGRAVA BILANCIO WEEK END, OTTO MORTI/ANSA
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fonte:
- Ansa
(ANSA) – ROMA, 8 FEB – Troppe vittime, otto nel passato week
end in Italia, 15 in Svizzera, a causa di comportamenti
sconsiderati degli amanti della montagna, troppi soccorritori
impegnati nei soccorsi, troppi rischi insomma per chi decide di
passare una giornata tra la neve. Rischi che potrebbero
diminuire drasticamente se tutti seguissero le semplici regole
che gli esperti continuano a ripetere anche perché l’allarme
valanghe non tende a scendere.
Dopo i sei lutti di ieri, oggi altre due vittime si
aggiungono. E’ morta infatti agli Ospedali Riuniti di Bergamo
Rita Broggi, 49 anni, travolta ieri pomeriggio da una slavina
sul Monte Grona, a Plesio (Como) mentre rientrava con il marito
da una passeggiata con le ciaspole. Ed è stato trovato in
mattinata privo di vita il corpo di Mirko Cesco, 63 anni, di San
Pietro di Cadore (Belluno), lo scialpinista scomparso ieri
durante un’escursione in Val Visdende. Inoltre restano
"estremamente gravi" le condizioni dell’uomo rimasto sepolto
ieri da una slavina in Val Serina secondo una nota dell’ospedale
San Gerardo di Monza, dove lo scialpinista bergamasco, di 45
anni, era stato condotto in elicottero. Stazionarie invece le
condizioni di Renzo Pasut, lo scialpinista pordenonese di 48
anni travolto ieri, in Alpago (Belluno), da una valanga che ha
provocato la morte di Riccardo Quaroni (50), di Arzene
(Pordenone).
Il governo interviene con un emendamento al decreto legge
emergenze in discussione al Senato, che prevede il carcere per
chi provoca una valanga con vittime e 5.000 euro di multa per
chi ignora le indicazioni di pericolo del bollettino valanghe.
Ma non tardano ad arrivare le critiche, in particolare Reinhold
Messner afferma che "la minaccia di multe e carcere per chi
provoca una valanga è una reazione isterica. Con iniziative
legislative di questo genere si uccide l’alpinismo", continua
il re degli ottomila che propone invece un "dibattito con
alpinisti, guide, giudici e politici per stabilire dove finisce
il turismo e dove inizia l’alpinismo". E il Codacons aggiunge
che si tratterebbe di "un provvedimento ridicolo. Per chi
provoca valanghe e morti esiste già il codice penale. Per chi,
invece, provoca danni, ad esempio costringendo lo Stato a
mobilitare centinaia di soccorritori, esiste già il
codice civile".
Resta alta, anche per i prossimi giorni, l’attenzione sul
pericolo valanghe su tutto l’Arco alpino e sull’Appennino
Centrale, a causa del forte vento, dei brevi rialzi termici
delle ultime 72 ore e della formazione di strati di brina di
profondità che rendono particolarmente instabile il manto
nevoso. Il Corpo Forestale dello Stato informa che il distacco
di slavine potrebbe verificarsi anche solo per il passaggio a
piedi di un singolo escursionista.
Proprio per questo il Corpo forestale continua a sconsigliare
le uscite fuori pista e raccomanda a chiunque si trovi in
montagna di consultare sempre i bollettini quotidiani del
Servizio Meteomont sul sito www.meteomont.org o attraverso il
numero di emergenza ambientale 1515. E il Soccorso alpino
ribadisce un semplice consiglio: "mai osare troppo, la montagna
va avvicinata prendendo tutte le precauzioni". (ANSA).
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