24 Marzo 2021

Vaccino Covid, effetto Andrea Scanzi: in 3.300 vogliono fare come lui

 

I panchinari del vaccino prendono d’assalto le liste di prenotazioni on line. In provincia di Arezzo sono 3.300 le persone che si sono segnate in attesa di una chiamata. Effetto Scanzi. I numeri dicono che tra le tre province della Asl Sud Est, Arezzo è quella che segna il maggior numero di adesioni. Siena è a 2904, mentre Grosseto 732. Pazienti in attesa di una dose, ma non tutti. Ad accedere a queste liste solo chi appartiene a determinate categorie. La panchina vaccinale è infatti riservata alle persone che già adesso possono vaccinarsi con AstraZeneca. E cioè: personale docente e non docente; forze dell’ordine e forze armate; persone nate tra il 1941 e il 1950. Per i conviventi e i caregivers delle persone estremamente vulnerabili, il Piano Nazionale Vaccini individua alcune categorie di persone definendole “estremamente vulnerabili”.

Queste persone per potersi vaccinare devono avere già manifestato la loro volontà iscrivendosi al sito regionale. Oltre che per loro, il Piano Nazionale Vaccini prevede anche la vaccinazione per i conviventi di persone estremamente vulnerabili affetti da alcune malattie. Chi offre la sua disponibilità, dovrà garantire di essere in grado di raggiungere il centro vaccinale entro 20 minuti dalla telefonata che riceverà dal centro stesso. Come è successo venerdì scorso al giornalista aretino, Andrea Scanzi che al centro vaccinale di Arezzo Fiere, ha ricevuto il vaccino “da panchinaro”, categoria caregiver. Se il suo gesto da una parte può essere stato da traino per le prenotazioni on line, aperte dalla Regione 24 ore dopo, dall’altra continua a suscitare polemiche. Lunedì la Procura di Arezzo ha aperto un fascicolo modello 45 cioè senza indagati né reato, su segnalazione dei carabinieri di Arezzo che hanno inviato il materiale relativo alla vicenda. Ieri il Codacons ha chiesto alla Rai di sospendere tutti gli inviti del giornalista “fino a quando non saranno chiariti i fatti sui quali il Codacons si costituisce parte offesa nell’inchiesta aperta dalla Procura di Arezzo”.
“Vogliamo capire se la procedura seguita sia stata corretta o se, al contrario, vi siano state irregolarità in grado di danneggiare la collettività – spiega l’associazione – Con la nostra costituzione di parte offesa chiediamo alla magistratura di chiarire alcuni aspetti poco chiari della vicenda, dall’effettivo ruolo di ‘caregiver’ del giornalista alla lista dei riservisti della Regione Toscana”.

Lo attacca anche la deputata di Italia Viva, Maria Elena Boschi, dal suo profilo facebook: “ciò che io trovo vergognoso è che Andrea Scanzi, – scrive la Boschi – già sostenitore della tesi ‘il coronavirus è solo un raffreddore’, si sia vaccinato in Toscana, non solo saltando la fila ma mettendo insieme una squallida lista di bugie. Ha detto che doveva fare il caregiver dei suoi genitori e vorrei capire quando, visto che è sempre in giro. In Toscana una come me – che è avvocato – avrebbe potuto vaccinarsi un mese fa. E chi tra i miei colleghi lo ha fatto, ha rispettato le regole. Se non l’ho fatto io, è stato per evitare polemiche dei moralisti contro di me”. Non si è fatta attendere la risposta di Scanzi: “Se avessi voluto fare il furbo non avrei dato la notizia del mio vaccino. Non avrei rispettato le regole. Non avrei aspettato quasi un mese la chiamata da ‘panchinaro’. E non mi sarei vaccinato (orgogliosamente e per dare un segnale) al Centro Affari di Arezzo, davanti a tutti”. E a proposito di vaccino, “ma non di Scanzi”, sottolinea, anche Pupo ha voluto dire la sua: “Appena me lo permetteranno mi vaccinerò. Senza capitare per caso fuori qualche presidio vaccinale o iscrivermi in qualche lista di attesa”.

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