12 Settembre 2012

Vaccini, la grande paura dell’ autismo

Vaccini, la grande paura dell’ autismo

Oggi Corrado Zunino su Repubblica firma un lungo articolo su un argomento assai discusso negli ultimi tempi: la presupposta pericolosità dei vaccini. Repubblica parte dal caso del risarcimento concesso a una ragazza di 29 anni che da quando ne aveva 5 è in coma dopo una vaccinazione obbligatoria (antidifterica- tetanica) fatta da bambina. Qui c’ era l’ aggravante: l’ appello ha riconosciuto l’ errore di un medico che si era rifiutato di dare un cortisone alle prime manifestazioni di crisi. Queste sentenze, basate su perizie di clinici specialisti e medici legali, sono diventate fonte di preoccupazione per le famiglie. “Con ragionevole probabilità scientifica “, si legge nelle motivazioni del Tribunale di Rimini, “la malattia è correlata alla somministrazione del trivalente presso la Asl di Riccione”. Un’ associazione di consumatori come il Codacons ha chiesto di abolire “i vaccini inutili, risparmieremmo 114 milioni”. Gruppi assicurativi hanno fatto marketing spinto sui casi diventati pubblici: “Autismo da vaccino”, dice una pubblicità, “i giudici lo riconoscono dal 2009, hai diritto a una pensione a vita”. Oggi il punto comincia ad essere dibattuto: Associazioni di genitori che hanno conosciuto disgrazie cliniche dopo una vaccinazione, il Comilva per esempio, stanno portando su internet contro-studi. Novemila pediatri organizzati in strutture riconosciute, allora, hanno deciso di rispondere: “I vaccini sono sicuri, questo è un gioco al massacro “. Li ha affiancati il ministero della Salute, che ha fatto depositare opposizione alla sentenza di Rimini e si appresta a ricorrere in Cassazione anche per quella di Torino. La Società italiana di pediatria afferma con forza che non esiste alcun nesso tra l’ autismo e i vaccini ricordando che “questa cattiva letteratura medica” si fonda su un articolo pubblicato 14 anni fa (e poi smentito) dalla rivista Lancet a proposito di alcuni studi di Andrew Wakefield, radiato dal mondo della medicina britannica.

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