Vacanze, la stangata delle agenzie
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fonte:
- Il Messaggero
finisce sulle spalle
dei consumatori
Pur di recuperare
i vecchi ?diritti“
su prenotazioni
e biglietti
gli operatori
?tassano“ i clienti
Vacanze, la stangata delle agenzie
Aumenti indiscriminati sui ?servizi“: una disdetta può costare 25 euro in più
ROMA – Pronti per organizzare le prossime vacanze estive? Allora state attenti, ci sono novità. Acquistare un biglietto aereo, prenotare un soggiorno tutto compreso, un albergo o un auto a noleggio costa e costerà di più nelle agenzie di viaggio.
La rivoluzione è iniziata senza clamori un mese fa, quando l?Alitalia e l?Air One hanno comunicato che dal primo maggio, per riequilibrare i rispettivi conti economici, avrebbero dimezzato le commissioni riconosciute alle agenzie stesse per la vendita dei loro biglietti. E? stata la scintilla che ha attivato una reazione a catena. Gli operatori del settore del Nord d?Italia per primi hanno colto la palla al balzo per riequilibrare a loro volta i propri conti introducendo la voce ?diritti di agenzia“, una commissione da pagare per ogni servizio reso. La novità si sta rapidamente estendendo a macchia d?olio lungo tutta la penisola e oggi, secondo uno studio della Fiavet, ha già ?contagiato“ l?80% delle 9.207 agenzie (di cui 4.500 autorizzate anche ad emettere biglietti aerei).
Si va dai 5 euro per un biglietto aereo (20 se si tratta di viaggi a basso costo perchè la compagnia non riconosce percentuali all?agenzia) ai 10 euro per prenotare una stanza d?albergo (altrettanto per cancellare la prenotazione), ai 25 per organizzarti la vacanza.
«Era inevitabile che accadesse – spiega Antonio Tozzi, presidente della Fiavet (la Federazione nazionale delle agenzie aderente alla Concommercio)- Le ricorrenti crisi internazionali, la guerra e poi l?allarme Sars hanno messo in ginocchio parecchie imprese del settore turistico. Il taglio delle commissioni da parte delle compagnie aeree nazionali è stato solo l?ultimo colpo».
La pensano diversamente le associazioni dei consumatori, che usano toni durissimi. «E? un imbroglio ai danni del cittadino – dice l?avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons – E ricorreremo anche all?Antitrust perchè stanno tra l?altro nascendo accordi locali tra operatori per fissare importi uguali dei cosiddetti diritti di agenzia. Stiamo invitando tutti i consumatori a boicottare le agenzie finchè non revocano la decisione e a servirsi di internet per le prenotazioni». «E? un atteggiamento miope – sottolinea a sua volta Roberto Trefiletti della Federconsumatori – in un momento di crisi come l?attuale non è il modo di incentivare il consumo turistico. E poi adottare questa sorta di tasse uguali per tutti, a prescindere dalla grandezza delle strutture e dai costi differenti del personale impiegato, è un attacco alla libera concorrenza».
Se, infatti i rincari sembrano differenti tra Nord e Centro Italia, ad esempio nel Veneto e in Lombrdia alcuni ?diritti“ sono il doppio di quelli chiesti a Roma, è accertato che in singole province, città o addirittura, come nella Capitale, nei quartieri, le agenzie si siano messe d?accordo per tariffe uguali».
«Sì, a metà aprile ci siamo riuniti con una decina di agenzie operanti tutte nel quartiere di Montemario – conferma la titolare di una importante agenzia di Roma – per decidere quali importi chiedere per i nostri servizi e abbiamo preparato una tabella comune». E l?esempio potrebbe presto essere seguito da tutti gli altri quartieri. «Non tutti a Roma hanno ancora introdotto questi diritti d?agenzia, ma credo che per l?inizio di giugno lo faremo» annuncia infatti la titolare della ?Sistina Travel“.
Insomma un vero e proprio cartello. Ma è legale?
«Stiamo monitorando il fenomeno come già in passato è accaduto per casi simili – dicono all?Antitrust – Per ora non sembra si sia configurata appieno una distorsione della concorrenza, limitando la possibilità di scelta del cittadino». Gli esperti lasciano, però, intendere che se i cartelli dovessero estendersi ad un?intera regione la possibilità di violazioni perseguibili sarebbe reale.
Ma i rincari potrebbero non finire qui: anche i biglietti ferroviari acquistati in agenzia rischiano di sottostare alla ?tassa“. «Stiamo combattendo contro Trenitalia. – Aggiunge infatti Tozzi- Il 20 giugno avremo un incontro e pretenderemo l?abolizione del divieto contrattuale a chiedere commissioni ai clienti che vanno ad acquistare i biglietti in agenzia».
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