Vacanze da incubo, dieci modenesi chiedono il risarcimento: «Sporcizia e camera inadeguata»
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fonte:
- La Nuova Prima Pagina
Ritardi, coincidenze perdu- te e quindi giorni in meno di vacanza, bagagli non ritrovati, voli soppressi all’ u lt im o momento e perciò addio vacanze, alberghi diversi da quanto promesso in fase di prenotazione, servizi pagati ma non forniti… Arrivano le ferie e, come sempre, arriva il cosiddetto «danno da vacanza»: una decina sono i modenesi che, dall’ inizio di giugno a oggi, si sono rivolti al Coda cons per denunciare le presun te «fregature» nelle quali sono incappati domandando i risarcimenti da migliaia di euro. Uno degli ultimi fascicoli modenesi è quello di una coppia alla quale è stato venduto un soggiorno a Magaluf nelle Baleari: i due, giunti su posto, hanno scoperto che quel meraviglioso hotel a tre stelle promesso (e pagato) in realtà «è una sorta di convitto – fa sapere l’ associazione dei consumatori – dove, salite con un po’ di immondizia sparsa le scale, si ac cede a una piccolissima stanza nella quale come guardaroba ci sono due armadietti tipo spogliatoio di una fabbrica e un lavabo di dimensioni adatte a una coppia di puffi». Non solo: la camera matrimoniale presenta «due lettini singoli accostati, con dimensioni diverse tra loro, con al fianco due tavolinetti che rappresentano gli unici piani di appoggio dell’ intera stanza». Immediate le proteste della coppia «che a nulla sono valse aggiunge il Codacons -. A ciò si è aggiunta la necessità di affittare un’ auto a noleggio per sottrarsi da quella zona (al centro dell’ attenzione di una trasmissione tv nazionale) che, a una certa ora, diventa una sorta di concentramento di così tanta gente senza alcun freno inibitore che, per una tranquilla coppia modenese, non può andare bene. Tutto ciò ha procurato ai due stress psicofisico e tanta rabbia per non aver potuto godere di quella settimana di ferie peraltro ben pagata». L’ invito del Codacons a chi è stato vittima di un presunto caso di «vacanze rovinate», anche apparentemente di modesta entità, «è di segnalarlo – dice il referente Fabio Galli – per chiedere il risarcimento per i danni subiti entro dieci giorni dal rientro in Italia. Solo in questo modo si può contribuire a frenare questo malcostume che vede ancora oggi troppi i casi nei quali l’ o pe r at o re non fornisce, direttamente o indirettamente, i servizi fedelmente a quanto promesso e pagato dal consumatore». (g. sc.)
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