6 Novembre 2007

UNIVERSITÀ – CORSI A DISTANZA “Quel contributo è uno scandalo“

UNIVERSITÀ – CORSI A DISTANZA “Quel contributo è uno scandalo“
Servizi insufficienti, non c`è dialogo coi professori: bocciatura del Codacons

ANCORA PROBLEMI per la piattaforma virtuale Pegasus relativa ai corsi di laurea del Carid (Centro di Ateneo per la Ricerca e l`Innovazione didattica e l`Istruzione a distanza) dell`Università degli Studi di Ferrara. Prima l`aumento del contributo economico per i corsi a distanza, passato in un anno da 150 a 350 euro. Poi la richiesta di rinviare il termine entro il quale versare la cifra, slittato dal 15 al 31 ottobre. Infine l`ultima beffa: gli studenti avevano infatti richiesto di poter dilazionare il pagamento in due rate: 200 euro entro il 31 ottobre e 150 entro la fine dell`anno. La proposta è stata accettata soltanto per quegli studenti che hanno redditi bassi e hanno già chiesto l`esenzione o la riduzione delle tasse universitarie (circa 180 ragazzi su un totale di 2mila iscritti). “Non si è tenuto conto ? spiegano la dottoressa Maria Chiara Crivellari e l`avvocaro Alessandra De Rosa, rispettivamente del Codacons di Rovigo e Ferrara ? che gli studenti possono presentare il modello Isee per la riduzione delle tasse fino al 31 dicembre“. IL PROBLEMA, però, non è soltanto di tipo amministrativo-finanziario. Il nocciolo della questione è un altro: questi studenti sono costretti a pagare 350 euro per usufruire di un servizio che praticamente non esiste. E qui scoppiano le polemiche. “Quando sono venuta a conoscenza della situazione ? spiega la dottoressa Crivellari ? ho voluto verificare di persona la condizione della piattaforma virtuale Pegasus e mi sono accorta che a questi studenti non è riservato un trattamento particolare. Anzi: le dispense scaricabili sono spesso insufficienti e uguali a quelle del triennio del corso di laurea. Anche la chat con i professori è poco più che una chimera: gli unici a rispondere alle richieste degli studenti sono i tutor, che comunque di regola se la cavano con poche righe spesso insufficienti a risolvere i problemi e a creare una sorta di dialogo a distanza con gli studenti. Non parliamo poi del `sogno` di assistere alle lezioni da casa: l`unico contributo presente online è una lezione di filosofia della durata di 7 minuti e seminari talvolta di mezza giornata. Insomma, pagare 350 euro per un banale blog, è davvero una vergogna“. “VORREMMO SAPERE ? prosegue l`avvocato De Rosa ? a cosa serve quel contributo di 350 euro, che moltiplicato per 2mila studenti fa la cifra di 700mila euro. A quanto ci risulta questi soldi vanno al Comune di Argenta, che ha messo a disposizione l`ex sede operativa della Coop Costruttori. Forse il contributo è una sorta di pagamento di affitto per la sede di proprietà del comune di Argenta? L`Università di Ferrara nega qualsiasi responsabilità per un`eventuale mal gestione del servizio che ha appaltato, dimenticandosi che in ogni caso introita oltre 1.200 euro in tasse per ogni studente. Studenti che non usano aule, riscaldamento, energia elettrica, non vedono un docente se non all`esame, non usufruiscono dei servizi e delle agevolazioni dei compagni“. “Per il momento stiamo raccogliendo informazioni ? concludono Crivellari e De Rosa ? ma alla fine siamo intenzionate a presentare un dossier che verrà spedito al Ministero e alla Guardia di Finanza. Siamo intenzionate a vederci chiaro sulla destinazione di questi fondi“.

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this