9 Dicembre 2021

UNC e Codacons: no all’obbligo di rinnovo energetico delle case prima della vendita

La Commissione europea – si apprende da una nota Ansa – sta lavorando a una proposta relativa all’obbligo di rinnovo energetico delle case prima della vendita, in vista della presentazione della nuova direttiva sull’efficienza energetica degli edifici attesa per il 14 dicembre.
Rinnovo energetico case, le ipotesi

La portata del rinnovo della classe energetica – si legge – dovrà essere proporzionata allo stato di partenza dell’immobile, pertanto dovrà essere fattibile rispetto alla categoria energetica di partenza. Saranno esclusi, invece, gli edifici storici.

Al momento si tratta di un’ipotesi, ma se confermata, la proposta dell’esecutivo Ue dovrebbe introdurre anche standard minimi di prestazione energetica e indicazioni dettagliate per i piani nazionali di riqualificazione energetica dell’edilizia. Sarebbe prevista, inoltre, l’introduzione di nuovi strumenti per agevolare l’esecuzione delle ristrutturazioni degli immobili da parte dei proprietari.

In questo contesto – riporta ancora la nota Ansa – si sta pensando di utilizzare la leva del credito e si sta valutando anche la possibilità di incentivare gli interventi delle società elettriche ed energetiche.

Contrarie UNC e Codacons

L’Unione Nazionale Consumatori dice no all’obbligo di rinnovo energetico delle case prima della vendita.

“Al di là del fatto che non si capisce e non sappiamo quello che vuole fare la Commissione Ue, sia chiaro fin da ora che faremo le barricate contro qualunque norma che impedisca la libera vendita di una casa solo perché ha una bassa classe energetica – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Si tratterebbe di fatto di un esproprio che impedirebbe la vendita di un edificio, visto che non tutti possono permettersi di ristrutturare un appartamento, magari ereditato, prima di poterlo vendere”.

“Sarebbe una violazione del diritto di proprietà privata fissato dall’art. 42 della Costituzione” conclude Dona.

Anche il Codacons boccia senza mezzi termini la proposta a cui la Commissione europea sta lavorando.

“Non esiste alcun nesso tra il diritto di vendita di una proprietà privata e l’obbligo di efficientamento energetico che l’Ue vorrebbe mettere in capo ai proprietari di case – spiega il presidente Carlo Rienzi – Un simile provvedimento, infatti, creerebbe un evidente squilibrio a danno di chi possiede una abitazione, porterebbe ad un rialzo ingiustificato dei prezzi delle case e bloccherebbe quasi del tutto il mercato immobiliare”.

“Senza contare che una misura così ridicola e palesemente ingiusta verrebbe immediatamente bloccata dalla Corte Costituzionale e non potrebbe quindi essere attuata nel nostro Paese”, conclude Rienzi.

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