30 Marzo 2011

Una soluzione-tampone per i precari?

Scuola Il Ministero tratta con i sindacati. Intanto il Codacons “avvia” una class action

ROMA Per i precari della scuola ci si sta muovendo su due fronti contrapposti. Se il ministero, alla luce delle recenti sentenze dei Tribunali, ha messo ieri sul tavolo della trattativa con i sindacati una misura-tampone per la gestione delle graduatorie, il Codacons ha fatto partire la più grande class action pubblica mai avviata in Italia notificando una diffida ai ministri Gelmini e Brunetta e chiedendo la stabilizzazione di 40 mila precari della scuola e un maxirisarcimento (30 mila euro a testa) per le mancate retribuzioni. Intanto, ieri mattina, in concomitanza con un incontro tecnico a viale Trastevere, alcune decine di insegnanti precari non abilitati hanno protestato molto rumorosamente sulla scalinata del Ministero. Per l’ annosa vicenda delle graduatorie l’ ultima parola spetta all’ Avvocatura generale dello Stato. Dovrà, infatti, verificare la tenuta giuridica delle due soluzioni possibili prospettate: aggiornamento delle graduatorie con possibilità di cambiare provincia o possibilità di aggiornamento esclusivamente all’ interno della provincia di attuale inserimento. Una risposta è attesa nell’ arco di una decina di giorni. Lo Snals-Confsal ritiene che l’ ipotesi di aggiornare i punteggi dei docenti nella provincia in cui sono inclusi sia assolutamente «la sola a consentire la reale effettuazione delle nomine in ruolo e degli incarichi “annuali” a tempo determinato senza cambio di docenti nel corso dell’ anno scolastico». La Uil scuola preme per un incontro «urgentissimo» con il ministro Gelmini «per dare finalmente soluzioni strutturali al problema precariato». Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola, invoca da subito un consistente piano di assunzioni. E per le graduatorie suggerisce di salvaguardare quanto più possibile le aspettative di chi vi è incluso, senza continui e periodici stravolgimenti delle posizioni occupate. E mentre l’ Italia dei Valori chiede le dimissioni del ministro Gelmini e il Pd invita il ministro ad ascoltare le proposte che da tempo le rivolgono opposizioni e parti sociali se non vuole vedersi costretta a risarcire schiere di precari, il Codacons guarda anche all’ università presentando un’ altra diffida per conto di circa 12mila professori universitari a contratto, operanti nelle facoltà di tutta Italia, «una categoria che, pur avendo compiti e mole lavorativa del tutto identica ai docenti interni, riceve un trattamento economico da fame, che si aggira sui 4 euro l’ ora».

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