13 Giugno 2004

Una polizza contro le ferie flop

Una polizza contro le ferie flop

Dall`abbandono del partner alla pioggia al rischio di non divertirsi.
Le folli richieste alle assicurazioni –
NUOVE TENDENZE OLTRE IL 38% DEGLI ITALIANI TEME DI ESSERE TRUFFATO DURANTE UN VIAGGIO ALL`ESTERO MILANO

Le vacanze sono un po` come le rose: si fanno desiderare e riempiono il cuore a chi le possiede, purtroppo hanno vita assai breve (si spera, quantomeno, non un giorno) e hanno anche le spine. Una fra tante, forse la più degna di nota, è il fioccare di polizze a dir poco bizzarre. Conditio sine qua non i vacanzieri, a seconda lungimiranti o paranoici, non si mettono neppure a fare le valigie. Per dormire sonni tranquilli, ed evitare una villeggiatura dall`esito fantozziano, la soluzione più gettonata è quella di catapultarsi alla più vicina agenzia di assicurazioni. Certo è che avanzando le più improbabili richieste si corre il rischio di passare per pazzi, ma il gioco vale la candela. Se un tempo, infatti, il tormentone del popolo vacanziero erano i topi d`appartamento o, tutt`al più, il timore di essere truffati da qualche tour operator, oggi chi si mette in viaggio vuole essere coperto in tutto e per tutto. Persino se la minaccia incombente sono le condizioni atmosferiche inclementi. Anzi, il tempo uggioso (bora anziché brezza marina, e pioggia a secchiate) è uno degli acerrimi nemici di chi si accinge a partire. A lanciare l`allarme è una ricerca realizzata da Eta Meta Research su commissione del “Giornale delle Assicurazioni“ e condotta su un campione di 354 broker e agenti assicurativi. Morale della favola, a puntare l`indice contro il maltempo è il 63% dei clienti che pretende di essere rifuso per ogni giornata di pioggia che impedisce di godersi il sole spaparanzati sull`arenile. Il 56% vorrebbe essere tutelato contro gli scioperi, male endemico del Belpaese. Un 49% vuole essere risarcito per il mancato divertimento. A questa categoria appartengono i fanatici dei villaggi, amanti della vacanza preconfezionata all`insegna del comfort assoluto. Quelli che non vogliono alzare un dito, ma che poi gridano “al lupo“ quando l`animatore di turno si avvicina per invitarli a partecipare al consueto tour de force di calcetto, beach volley, ginnastica in acqua e quant`altro. E pare sia proprio l`animazione l`aspetto più vituperato: di solito, lamenta una buona fetta di clientela, ha esponenti che peccano di invadenza e mancanza di professionalità. Dopo l`11 settembre, le stragi che si sono consumate a Mosca, e all`indomani del tragico 11 marzo di Madrid, un altro spauracchio, per il 44% dei turisti, è il rischio attentati. Tutto sommato, un timore comprensibile e fondato assieme ai furti d`appartamento o agli incidenti domestici, ossessione del 29%; oppure all`incubo, per il 38%, di essere truffati all`estero da albergatori e commercianti che non sono proprio specchi di probità. Non si può dire altrettanto, invece, di chi vorrebbe essere rimborsato per “incomprensioni“ con il vicino d`ombrellone (il 37%). Ma la palma della stravaganza, in fatto di richieste, è la polizza contro i litigi con il proprio partner. Già: i contrasti di coppia sono quanto di più deleterio per la buona riuscita della vacanza per il 32% dei villeggianti. In casi estremi, i dissapori che incombono sul ménage familiare inducono coniugi/fidanzati/conviventi a fare i separati persino sotto l`ombrellone. Scelta magari operata obtorto collo, ma comunque destinata a trasformare le agognate ferie in un girone dantesco. Tirando le somme risulta che se il 21% è terrorizzato all`idea di vedere le proprie vacanze andare a rotoli, è stupefacente scoprire che le polizze “su misura“, ancora da inventare, per i più impensabili, nel 29% dei casi sono il pallino delle famiglie e si ripropongono nel 39% delle situazioni. A seguire, le folli richieste sono frutto delle anime sole: al 21%, sono i single a correre ai ripari dalla legge di Murphy. «Le uniche polizze che vanno stipulate, ormai, sono quelle di annullamento del viaggio, oppure di vacanza rovinata nel caso di mancanza di requisiti. Qualora il prodotto, ovvero il pacchetto, non corrispondesse alle richieste del consumatore» spiega l`avvocato Carlo Rienzi, Presidente del Codacons di Roma. Ma ormai sono procedure pressoché automatiche, senza le quali il cliente non si mette neppure in gioco. Riguardo, invece, al fioccare di assicurazioni contro il maltempo o i litigi con il vicino di sdraio, il presidente dei Consumatori esprime il proprio scetticismo: «Il rimedio a ogni tipo d`incomprensione è la cortesia. Cavolo, altrimenti l`assicurazione sarebbe una forma di istigazione alla violenza».

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