Una famiglia su sette non arriva a fine mese
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fonte:
- Corriere della Sera
Sindacati e associazioni chiedono al governo interventi urgenti
Cresce l`impossibilità di affrontare spese impreviste, anche mediche. Un anziano su due vive con meno di 920 euro Una famiglia su sette non arriva a fine mese La metà ha un reddito inferiore ai 1.900. E il 10 per cento spegne il riscaldamento L`Italia stringe la cinghia e sinistra, destra, sindacati e associazioni chiedono al governo interventi urgenti. La cinghia è all`ultimo buco. Metà delle famiglie italiane campa con meno di 1.900 euro al mese (1.872, che fa 22.460 all`anno). Quasi il 15% (quasi una su 7) arriva con molta difficoltà a fine mese. Famiglie numerose, genitori single e anziani se la passano peggio (specie al Sud), in una casa su 10 non sempre si può accendere il riscaldamento. Questa è l`Italia povera svelata dal rapporto Istat su “Distribuzione del reddito e condizioni di vita“ (2005-2006). Una quotidianità di ristrettezze su cui il governo, lo chiedono sinistra, destra, sindacati, associazioni, dovrebbe intervenire urgentemente. Sacrifici – Il reddito medio familiare è di 2.311 euro (27.736 annui), ma la cifra lievita grazie ai ricchi mentre la realtà è più amara: il 61% delle famiglie ha un budget inferiore. Un anziano su 2 che vive da solo deve farcela con meno di 920 euro. Grandi sacrifici per i genitori soli con figli a carico. Uno su 2 ha in tasca poco più di 2 mila euro al mese, 1.586 se in casa c`è almeno un minore. Le coppie con 3 o più figli piccoli devono fare miracoli visto che, per oltre la metà, possono spendere 2.242 euro mensili. In rosso – La fatica di far quadrare i conti. In almeno un`occasione, nel 2006, il 9,3% delle famiglie è rimasto in arretrato con le bollette, al 4,2 non sono bastati i soldi per comprare da mangiare, il 10,4 non li ha avuti per le medicine, il 16,8 ha rinunciato a comprare abiti necessari, il 10,4 non sempre è riuscito e a riscaldare casa, il 14,6 è arrivato a fine mese con grandi difficoltà, il 28,4 non era in grado di affrontare una spesa imprevista di 600 euro. Nelle famiglie numerose si sale al 38. Nella lotta tra poveri perdono le famiglie meridionali: nel Sud e nelle isole il reddito è un 30% minore che al Nord. Che fare – “Mi auguro che il governo, come chiediamo da mesi, sostenga con la leva fiscale l`aumento dei salari e rilanci la produttività“, ammonisce Walter Veltroni, segretario Pd. “è emergenza sociale, occorre tassare le rendite e tagliare le tasse a lavoratori e pensionati“, chiede Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà sociale. “Aumentare i salari e ridurre i prezzi“, propone dall`Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Pino Sgobio, Pdci: “Vanno adeguati salari e pensioni“. Luca Volontè: “La famiglia è la vera emergenza“. Polemiche Isabella Bertolini e Elisabetta Gardini (Forza Italia): “Prodi ha abbandonato le famiglie“ e “Si certifica la Waterloo di Prodi“. Per Sergio D`Antoni “bisogna far ripartire il Sud“. Giorgio Cremaschi della Fiom-Cgil osserva che “precipitiamo verso il Terzo mondo “. Adusbef e Federconsumatori: “Congelare le rate dei mutui variabili“. Codacons: “Tagliare prezzi e tariffe del 10%“. Coldiretti: “Ogni famiglia brucia 467 euro al mese per mangiare“.
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