4 Marzo 2010

Un timbro ferma il “turbo” anti-pm10

VICENZA – Tutta colpa di un timbro mancante del ministero dei Trasporti. Prima in Italia, la «Dukic Day Dream srl» di Dueville, nel Vicentino, ha superato nel 2008 «con lode» i test ministeriali per omologare un sistema amonte dei motori diesel, capace di abbattere polveri sottili e inquinanti di auto, camion, barche e caldaie. Ma l’ azienda non si è mai vista recapitare il numero di omologazione dal ministero. L’ equivalente di un timbro. La Dukic ha così dato il via a una battaglia legale appoggiata anche da Codacons e Fiap, la Federazione italiana autotrasportatori. L’ idea di un dispositivo da applicare prima del motore «frullava» in testa da anni aMichele Campostrini, motociclista appassionato; nel 2000 un incidente lo ferma per alcuni mesi: ne nasce il «3D». Per spiegarlo, il presidente dell’ impresa di Dueville ricorre a una metafora: «E’ come in un camino: se si mette buona legna di faggio si ottiene un fuoco vivace che fuma poco; al contrario con legna di scarsa qualità c’ è poco calore e tanto fumo. Il 3D fa lo stesso con il diesel: è un dispositivo elettromagnetico che migliora il potere calorico del carburante polverizzando le molecole. Il combustibile brucia meglio e brucia di più: i consumi sono ridotti dal 4,5 al 10%». Una sorta di «turbo», verrebbe da dire, un congegno va inserito prima del motore e abbatte ossidi di azoto, anidride carbonica, idrocarburi incombusti tra l’ 8 e il 70%. Lo stesso con le emissioni delle «pm 10», ridotte tra il 50 e il 100%. «Non è un semplice filtro – aggiunge Anna Dukic, amministratrice unica – a valle del motore, che con la rigenerazione obbligatoria espelle in pochi istanti tutti gli inquinanti accumulati. Il nostro impedisce agli inquinanti di formarsi: è unico al mondo». Il «3D» è stato brevettato a livello europeo nel 2002, e la società l’ ha commercializzato senza problemi fino al 2008; anno in cui il ministero dei Trasporti ha introdotto la norma sui sistemi di abbattimento delle Pm 10: «Diventa necessaria l’ omologazione – precisa l’ amministratrice – i test li hanno fatti in marzo tecnici ministeriali del Centro prove autoveicoli. Il dispositivo ha superato ogni prova: ci hanno congedati dicendo che in una settimana sarebbe arrivata l’ omologazione». Ma la lettera non è mai arrivata; con un danno enorme: «Eravamo i primi, ma intanto altri hanno omologato dei filtri antiparticolato, diventando di fatto monopolista. Senza omologazione abbiamo perso una grande fascia di mercato». Contro le istituzioni e i presunti monopolisti sono partite denunce e due ricorsi al Tar del Lazio che verranno discussi il prossimo 27 aprile. Sul tema è stata depositata anche un’ interrogazione parlamentare. Nel frattempo l’ azienda, pur senza omologazione, raccoglie successi: il «3D» è stato adottato dalle aziende municipalizzate marchigiane per i veicoli aziendali, dai mezzi di movimento terra che stanno scavando il tunnel del Mugello, nonché dalle barche e i camion di raccolta rifiuti della municipalizzata di Venezia Veritas.
 

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