UN SEGNALE ANTICRISI
I N TEMPO di crisi anche gli incentivi all’ acquisto di motorini, trattori o cucine possono servire a risvegliare l’ economia. Ben venga quindi la decisione del neoministro Romani di sbloccare 110 milioni di euro (dei 300 stanziati in aprile) per aiutare i consumi mettendo tutte le risorse rimaste inutilizzate in un unico fondo. Quando si vara una legge nessuno può sapere prima la risposta del mercato. Così in poche settimane si erano esauriti i fondi per ciclomotori, nautica e macchine agricole. Sono andate forte le richieste per Internet, elettrodomestici e cucine, mentre sono rimasti al palo motori ad alta efficienza industriale, immobili a risparmio energetico e gru per l’ edilizia. Era doveroso quindi rimettere a disposizione i fondi a chi li aveva più richiesti. Dal 3 novembre chi vuole risparmiare qualche centinaio di euro sull’ acquisto di un ciclomotore, un trattore o un elettrodomestico, conviene si affretti per non perdere l’ occasione. Gli incentivi non sono aumentati ma tornano disponibili per tutti. CERTO non possono bastare per sostenere da soli la ripresa. Tre miliardi, come dice il Codacons, sarebbero meglio. Ma con i tempi che corrono nessuno possiede la bacchetta magica per farli uscire dalle casse dello Stato. E, vedi l’ auto, gli aiuti possono anche drogare il mercato e farlo precipitare quando finiscono. Insomma, quella degli incentivi è una cura da prendere con giuste dosi. Sapendo che se fa comodo a una famiglia lo sconto sull’ acquisto del motorino o della lavastoviglie bisogna anche permetterle di avere i soldi per comprarli. E quindi che il rilancio dei consumi non può prescindere da una ripresa dell’ occupazione e da buste paga più pesanti. Compresa la riforma del Fisco (meno oppressivo con famiglie e imprese e più duro con gli evasori) a cui il Governo ha rimesso mano. Sperando che dalle parole si passi ai fatti.
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