Un percorso ad ostacoli per tornare a sudare
-
fonte:
- Il Resto del Carlino
i titolari e le regole: «venite già cambiati e poi andate a fare la doccia a casa» i numeri: 23 clienti in sala pesi invece che 50. mascherine solo per spostarsi
di Marina Verdenelli Strisce colorate attaccate al pavimento per dividere i sensi di marcia, segnaletica appesa alle pareti per ricordare l’ utilità di lavarsi le mani e di rimanere distanziati, nastri adesivi sui macchinari da non utilizzare e perfino tavolini che diventano una rotatoria dove far passare i clienti evitando che si incrocino. Così hanno aperto ieri le palestre del capoluogo dorico dopo due mesi e mezzo di chiusura forzata. Trasformate meglio di un raccordo anulare per muoversi correttamente al loro interno l’ impatto iniziale che colpisce è il look diverso che però fa sentire protetti. Non tutte hanno aperto docce e spogliatoi ma il tiro si potrà ancora correggere nei prossimi giorni, mano a mano che i tesserati si dimostreranno attenti e scrupolosi. Tanti gli abbonamenti rimasti in sospeso che ciascun centro cercherà di far recuperare prorogando la durata dei mesi per accedere in palestra o dando dei voucher da utilizzare entro 12 mesi. Il Codacons parla di caos sui rimborsi e ricorda come il decreto Rilancio varato dal Governo preveda un indennizzo in favore degli utenti per i giorni di chiusura degli impianti. Intanto gli impianti sportivi che ieri hanno riaperto hanno curato ogni particolare. Alla Happiness di via San Martino, in pieno centro, l’ ingresso inizia mettendo i piedi in un tappeto imbevuto di gel sanificante dove si deve passare per igienizzare le scarpe con cui si entra. «Con questa procedura – ha spiegato Veronica Micheli, club manager – non si portano germi all’ interno. Una volta dentro il cliente deve passare su lungo un percorso tratteggiato a terra che lo porta al piano superiore dove può usare lo spogliatoio e anche la doccia. A chi abita in centro consigliamo di venire già cambiato e di lavarsi poi a casa». Non si tocca quasi nulla con le mani. Il dispenser del gel all’ ingrasso ha una fotocellula e basta mettere sotto la mano ed esce il liquido. Per entrare si avvicina il badge passando attraverso un tornello. «In sala pesi possono allenarsi 23 persone alla volta – ha continuato Micheli – contro i 50 che potevamo accogliere prima. Nelle sale dei corsi ne abbiamo una con 6 persone alla volta e un’ altra con 12 persone. Si prenota tutto tramite una App o rivolgendosi al desk all’ ingresso. La mascherina serve solo per spostarsi». Fino alle 11.30 la Happiness aveva prenotate 32 persone. Negli spogliatoi gli armadietti che si possono usare sono stati ridotti e distinguibili con un numero. Anche alla White Gym, sempre in via San Martino, si entra solo con la prenotazione. «Il cliente ha un’ ora di tempo per allenarsi – ha detto Marco Mencarelli, titolare – ma se dopo di lui l’ ora rimane vuota può trattenersi di più. Noi per disinfettare gli attrezzi in sala pesi abbiamo una vaporella che emana vapore a cento gradi». Per ora niente corsi che prevedono contatti fisici ma solo quelli a distanza. Anche l’ istruttore deve rimanere a distanza. Alla Corpus di Vallemiano i tapis roulant non utilizzabili sono stati sigillati in un cellophane. «Abbiamo una sala pesi di 550 metri quadrati – ha detto Stefano Falcicchio, uno dei soci – per ora da noi niente doccia, lo spogliatoio si può usare solo per cambiarsi. Oggi verranno circa 60 persone, in tempi normali ne facevamo anche 400 al giorno con tutte le sale e i corsi». Tra un allenamento e l’ altro la palestra si prende 20 minuti di pausa per sanificare attrezzi e spazi. La mascherina? Solo per entrare. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- ECONOMIA & FINANZA
-
Tags: abbonamenti, palestre, piscine, rimborsi