1 Maggio 2019

Un’ Isola sempre più anziana ma non si trovano i medici

la rettora del zompo: «eliminare il blocco delle assunzioni»
In Sardegna, dice l’ Istat, ci sono 374.700 over 65, il 22,6% della popolazione, e 102 geriatri. Significa che ce n’ è uno ogni 3.673 anziani. Un rapporto basso che spiega in parte perché i pronto soccorso e i reparti ospedalieri per acuti, soprattutto quelli di Medicina interna, sono pieni di anziani. Banale, si dirà: gli over 65 si ammalano ed è normale che vengano ricoverati. Il fatto è che raramente vengono seguiti nelle strutture giuste, quelle che hanno le figure adeguate a trattare la complessità delle loro pluripatologie. E ciò accade per due motivi: il primo è che nell’ Isola ci sono solo tre reparti di Geriatria – al San Francesco di Nuoro, al Santissima Trinità di Cagliari e al Santissima Annunziata di Sassari – il secondo è che la sanità territoriale non funziona come dovrebbe. Ma nell’ Isola scarseggiano anche i pediatri (uno ogni 912 bambini), i medici di base, i gastroenterologi. Entro il 2025, denuncia il Codacons, nell’ Isola andranno pensione 1150 camici bianchi. E se va bene ne assumeranno la metà. L’ allarme della rettora «Il problema, purtroppo, riguarda diverse specializzazioni ed è stato sollevato da me e da tutti gli atenei italiani da tempo, perché i numeri dell’ accesso programmato a Medicina e delle borse di specializzazione sono troppo bassi», spiega Maria Del Zompo, rettora dell’ università di Cagliari. «Questo ha portato alla situazione attuale: adesso serve un’ inversione di tendenza. La strada è aumentare i numeri programmati per l’ accesso al corso di laurea e cambiare strategia sulle borse di specializzazione. Ma potrebbe non bastare: bisogna eliminare anche il blocco del turnover sulle assunzioni». Anche perché, , rimarca Francesco Marongiu, prorettore per le attività sanitarie dello stesso ateneo, «con Quota cento i reparti ospedalieri si svuoteranno ulteriormente e non è vero che chi va via viene sostituito, né subito né dopo anni». Il nodo-anziani «Le carenze territoriali fanno sì che i pazienti vengano curati per la patologia del momento e non nel loro complesso. Per questo rientrano più volte in ospedale, ogni volta per curare una cosa nuova e mentre non si risolvono adeguatamente i loro problemi aumentano i costi», evidenzia Antonella Mandas, past president della Società italiana di Gerontologia e Geriatria. Ogni anno nelle scuole di specializzazione di Geriatria di Cagliari e Sassari c’ è posto per otto medici. Ma molti di loro sono destinati a lavorare nei pronto soccorso o nei reparti di medicina interna. Ecco perché a fronte di 182 iscritti all’ albo nell’ Isola solo 102 esercitano come geriatri. Più cure territoriali «Il fatto è che per un modello assistenziale che funzioni con gli anziani, che li categorizzi, ne conosca ogni patologia e li monitori, occorre potenziare la rete territoriale ma non ci sono risorse a sufficienza e credo che sarà difficile averle se non si riorganizza la rete ospedaliera realizzando un risparmio», spiega Mandas. Secondo Raimondo Ibba, presidente dell’ ordine dei medici della provincia di Cagliari, «c’ è bisogno di specializzati, in particolare sulla psicogeriatria, che comprende le patologie più diffuse negli anziani dopo i tumori». Argomenti per il neo assessore alla Sanità. Fabio Manca.

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