Un esposto per fermare lo scempio nella pineta
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fonte:
- Il Messaggero
«Lesione all’integrità della Pineta dannunziana da parte del comune di Pescara a seguito del programmato abbattimento di 58 piante di notevole pregio». È questo l’oggetto dell’esposto sottoscritto dal Codacons Abruzzo, attraverso il coordinatore regionale, l’avvocato Fabrizio Foglietti, ma anche da Archeoclub d’Italia sede di Pescara, Italia Nostra regionale, MilaDonnambienteDonnambiente, le Majellane, Conalpa Pescara-Chieti,i Gufi, Saline.Marina.PP1Marina.PP e Aiapp. Nel mirino delle associazioni ambientaliste, che ieri ancora una volta si sono riunite in via Pantini, il taglio degli alberi previsto dal comune nell’ambito del completamento della strada pendolo, la quale dovrà riunire le due aree della Riserva dannunziana, con un importo del progetto pari a 1 milione e 200 mila euro. L’ANNUNCIO E dopo giorni di rimpalli tra l’attuale amministrazione di centrodestra, guidata dal sindaco Carlo Masci, ed ex esponenti dei passati governi di centrosinistra, sulla paternità dei lavori ora in corso nella Pineta, ieri l’annuncio dell’esposto inviato al presidente della Regione, Marco Marsilio, e al comandante del gruppo dei carabinieri forestali di Pescara. Per conoscenza, anche alla procura di Pescara e al sindaco Masci. Secondo le associazioni, il comune avrebbe approvato «la realizzazione di una strada nuova, e cioè con tracciato diverso, nell’ambito della Riserva dannunziana, in contrasto con una disciplina regolamentare approvata sovraordinata (la pianificazione regionale, nda) e con la legge regionale istitutiva della Riserva naturale». In altre parole, dicono Codacons e altri , poichè qualsiasi modifica del Pan – il piano di assetto naturalistico – sarebbe di competenza della Regione, il comune di Pescara, in qualità di gestore della Pineta dannunziana, non sarebbe potuto intervenire in autonomia. IL PIANO REGOLATORE Non sarebbe potuto intervenire neanche con «il Piano Regolatore, che peraltro ha previsto soltanto il suo ampliamento», hanno scritto riferendosi all’aumento della larghezza di via Pantini, e non uno spostamento, affermano, il quale produrrà «l’abbattimento delle 58 piante della Pineta dannunziana». Ieri, a sostegno degli ambientalisti, tra i tanti si sono visti anche il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo,e l’ex assessore all’urbanisticaurbanistica, della giunta Alessandrini, Stefano Civitarese. «Quando fui nella giunta, non ebbi notizia di questo progetto – racconta il docente – poiché non era nelle mie competenze. Tuttavia è possibile che prevedesse lo spostamento della strada. Però, in generale, credo che sia sbagliata fare un’operazione di questo genere. Soluzioni ce ne sono e anche nel Masterplan è previsto che la strada vada dritta e non faccia questa curvatura all’interno della Pineta». All’appuntamento di ieri mattina è intervenuto anche l’ex dirigente comunale, ai tempi della giunta D’AlfonsoAlfonso, nonché ex presidente dell’ArtaArta, Giovanni Damiani. Il biologo si è soffermato sull’iter amministrativo del Pan: «Perché è stato pubblicato il 28 maggio 2021, sul Bura, dopo ben 336 giorni dalla sua approvazione definitiva, avvenuta con un voto del consiglio regionale il 28 maggio 2021? L’articolo 4 della legge regionale del 1999, una volta acquisiti, prevede un massimo di 7 giorni per le leggi e i regolamenti e 20 per gli altri atti”.
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