29 Dicembre 2004

È un colpo di scure sull`industria turistica

È un colpo di scure sull`industria turistica. Pronti investimenti per farla rifiorire

L`industria turistica è diventata la principale dei Paesi colpiti dal maremoto. Da gennaio ad agosto scorsi, la crescita percentuale dei vacanzieri che hanno raggiunto il sud-est asiatico ha raggiunto livelli record. In Malesia in otto mesi la crescita è stata del 70\%, in Indonesia del 30, in Thailandia del 28, in India del 26, nelle Maldive del 15\%. Fanalino di coda lo Sri Lanka con il 7\%.

Sostanziale anche il peso economico che il settore turismo ha sul prodotto interno lordo. Nonostante la più bassa crescita di afflusso di turisti, nei bilanci dello Sri Lanka il turismo il 64\% dell`occupazione dedicata con un incidenza sul Pil del 74\%. Segue la Malesia con il 13\% degli occupati totali e un valore del 15\% del prodotto interno lordo, la Thailandia 12\% del Pil e il 9\% dell`occupazione totale, l`Indonesia (10\% del Pil e l`8,5 di occupati), l`India (5,6\% degli occupati e il 5\% del Pil.

Va da sè che le conseguenze dei danni arrecati dal maremoto all`industria turistica e alle infrastrutture dell`intera area peseranno notevolmente sulle economie locali. Ne sono una dimostrazione i danni calcolati dal governo della Thailandia: almeno 510 milioni di dollari, oltre 370 milioni di euro. Anche se primo ministro Thaksin Shinawatra, con una previsione ottimistica, limita ad un anno la possibile ripresa dell`attività.

Lo tsunami nello Sri Lanka ha distrutto i collegamenti fra la capitale Colombo e le zone turistiche del sud e, secondo l`economista del Credit Suisse Arjuna Mahendran, l`economia del Paese potrebbe contrarsi tornando indietro di un anno. L`agenzia di rating Standard & Poor`s ha rivisto al ribasso l`outlook di Sri Lanka Telecom portandolo da stabile a negativo a causa dei danni provocati alla rete telefonica dal maremoto. In India, i costi di ricostruzione dovrebbero attestarsi intorno ai 460 milioni di dollari, ma questo non dovrebbe avere ripercussioni dal punto di vista fiscale, con aumenti o nuove tasse, stando a quanto affermato dal ministro delle Finanze.

Ma la spirale turistica non si ferma. I vacanzieri italiani sono pronti a volare alle Maldive se la Farnesina escludesse le isole dalla lista delle mete “sconsigliate“. È l`ipotesi che si fa strada presso la Fiavet, la federazione delle agenzie di viaggio aderente a Confcommercio cui fanno capo circa 2.500 operatori. «Secondo le ultime notizie le Maldive non sono state colpite in maniera determinante, e alcuni villaggi turistici sono integri. Quindi, visto che gli aerei Thai e Blupanorama volano normalmente, non ci sarebbero ostacoli alle partenze qualora la Farnesina togliesse il “disconsiglio“», spiegano alla Fiavet. Al contrario, sembra «altamente improbabile» che il ministero degli Esteri possa dare il “via libera“ alle partenze per le altre destinazioni turistiche delle aree colpite: in tal caso, confermano alla Fiavet, «si imboccherà l`iter della sostituzione della destinazione o del rimborso visto che il turista non può partire per cause di forza maggiore». A questo proposito, per il Codacons chi deve partire per le località colpite dal terremoto in caso di rinuncia ha diritto alla restituzione del denaro già versato. Il Codacons ha anche sottolineato che, in alternativa, il consumatore può decidere di usufruire di un altro pacchetto di qualità equivalente o superiore senza supplemento di prezzo o di un pacchetto di qualità inferiore previa la restituzione della differenza.

Tutto fermo, al momento, per quanto riguarda l`attività dei tour operator. La Astoi, l`associazione che li rappresenta, fa sapere che «tutto rimarrà bloccato fino a quando le indicazioni della Farnesina non cambieranno». Un quadro, quello che si sta delineando in queste ore, che prefigura «un colpo micidiale al settore, considerando che la fine dell`anno doveva rappresentare una boccata d`ossigeno». Le partenza previste nella sola settimana di Capodanno, sottolineano infatti alla Astoi, «ammontano a 8.000-10.000 unità». Ma solo una parte dei clienti potrà essere dirottata verso altre mete.

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