Un bollino blu anche per i motorini
Stando ad alcuni studi i ciclomotori inquinano più di un`automobile. Ecco perchè il Ministero dei Trasporti ha deciso di varare il bollino blu anche per le due ruote.
ROMA – Vespa, Ciao e Boxer addio. Dal prossimo anno, molto probabilmente andranno in pensione forzata. Anche i motorini dovranno infatti munirsi di bollino blu. Il controllo sulle emissioni delle “due ruote“ interessa circa 10 milioni di persone e dovrà essere effettuato a partire da quattro anni all`immatricolazione e ripetuto ogni due anni. Il costo della revisione sarà di 50 mila lire.
I vecchi ciclomotori, costruiti nei decenni in cui non esistevano norme antismog, rischiano quindi di non supererare l`esame.
“L`obiettivo – ha spiegato il sottosegretario all`Ambiente, Valerio Calzolaio – è avere più ciclomotori in giro, come valida alternativa alle auto, ma meno inquinanti ed il bollino blu, in un Paese come l`Italia, dove i mezzi a due ruote sono così numerosi, garantisce che i controlli sulle emissioni siano rigorosi“. Si partirà comunque con una normativa nazionale “perché – ha spiegato Calzolaio – l`Europa non ha ancora deciso in tal senso“.
Il sottosegretario all`Ambiente ha anche toccato il tema “caldo“ del caro-assicurazioni: “Bisogna prendere rapidamente in considerazione la possibilità di far ottenere sconti sulle tariffe assicurative per i proprietari di motorini in regola“.
Italo Mannucci, coordinatore dell`Ufficio legale del Codacons, l`associazione per la difesa dell`ambiente e dei consumatori, è diffidente: “Per gli utenti ogni bollino è una scocciatura, perché rappresenta un ulteriore balzello, un`altra incombenza. Il bollino dovrebbe servire a farci respirare meglio. Ma il rischio è che questa norma venga vanificata dall`assenza di una reale previsione sanzionatoria per chi deve effettuare la verifica. A garanzia dei consumatori, terremo d`occhio le officine. Non vorremmo che accadesse quello che già accade con il bollino per le auto“.
Per l`associazione Telefono Blu, è solo “un
balzello in più, quando invece si dovrebbe sostenere l`acquisto ed il ricambio di motorini con finanziamenti che aiutino le famiglie“. Mentre ai produttori di motorini l`obbligo di fare insieme revisione e bollino blu proprio non piace: “Sono due operazioni diverse. E poi, non è concepibile prevedere bocciature sulla base di limiti alle emissioni che non esistevano all`epoca della loro regolare omologazione“, dice Claudio De Viti, dell`Ancma (Associazione nazionale cicli e motocicli).
E` l`anidride carbonica (Co2) la sostanza scelta per accertare la concentrazione di inquinanti nei gas di scarico. Questi i livelli percentuali da raggiungere per poter conseguire il bollino blu: sui veicoli a 4 e a 2 tempi, conformi alla direttiva Ue 97/24, la quota di Co2 deve essere maggiore o uguale al 10%; per i motorini a due tempi non conformi alla direttiva Ue, la quota di Co2 deve invece essere uguale o superiore al 7%. Per i ciclomotori immessi in circolazione prima del 1991 e per quelli a 3 o 4 ruote, il limite da osservare è Co2 maggiore o uguale al 6%.
Il bollino blu si aggiunge ad un check up scattato già da quest`anno, limitato però agli aspetti relativi alla sicurezza del mezzo.
La nuova norma prevede inoltre che, nelle città più congestionate, il sindaco possa decidere di emettere un`ordinanza ad hoc, che preveda una frequenza maggiore dei controlli (ad esempio, ogni anno). “Si sta assistendo ad una trasformazione dei motorini circolanti, che porterà ad un parco sempre meno inquinante – spiega il direttore generale del ministero dell`Ambiente, Gianni Silvestrini – I motorini immatricolati secondo lo standard Euro 1 assicurano un considerevole taglio delle emissioni rispetto ai vecchi modelli. Ma il vero salto si avrà con lo standard Euro 2, che porterà a riduzioni da 2,5 a 6 volte superiori ad Euro 1“.
Silvestrini ha anche lanciato un appello ai sindaci italiani invitandoli ad iniziative più coraggiose, come concedere l`accesso a determinate aree urbane solo ai motorini elettrici“. E per incentivarli, è in arrivo un finanziamento di 5 miliardi.
Il regolamento del ministero contiene inoltre le norme di omologazione delle attrezzature tecniche per le prove di inquinamento nonché le procedure di prova ed i limiti da adottare. Ora manca solo il via libera della Comunità europea.
“I limiti di emissione fissati – ha spiegato Carlo Giannuzzi, tecnico del ministero dei Trasporti – sono stati individuati con estrema cautela e non vogliono essere punitivi“.
L`obiettivo è quello di arrivare ad una sostituzione graduale del parco motorini circolante. Di rottamazione però non se ne dovrebbe parlare: “I controlli non significano i implicitamente “rottamazione“, ma un incentivo alla messa a punto dei mezzi, che possono migliorare verso il basso il loro livello di inquinamento. Già adesso, la tecnologia lo consente“.
Questi limiti sono stati individuati sulla base della campagna “Vado pulito“, realizzata da Arpat Toscana e Acitoscana, che ha permesso di esaminare circa 3.000 ciclomotori e motocicli in otto città (Firenze, Bologna, Milano, Genova, Palermo, Catania, Roma, Napoli): l`età media dei mezzi a due ruote che circolano nelle citta` italiane è di 5,7 anni. I più “anziani“ girano a Bologna (6,8 anni); i più giovani a Firenze (4,6 anni).
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