28 Dicembre 2010

Un bianco Natale? Un Natale in bianco, piuttosto

ROMA – Un bianco Natale? Un Natale in bianco, piuttosto. La voglia di festeggiare c’ era, eccome. Ma i soldi in tasca sono pochi. Le prospettive per il 2011 incerte. E gli italiani hanno deciso di stringere la cinghia. Non potrebbe essere altrimenti. Il rapporto sulla coesione sociale di Istat, Inps e Ministero del lavoro segnala che tra il 2008 e il 2009 la spesa delle famiglie, fortemente condizionata dai costi fissi di casa, cibo, carburanti e bollette, è scesa dell’ 1,7%. Tanto che il 40% degli italiani non può permettersi lo straccio di una sola vacanza durante l’ anno. Impossibile sperare che il Natale non ne risentisse. Infatti Federconsumatori e Adusbef fanno i calcoli e scoprono che i consumi, sotto le Feste, sono andati male. Ci si aspettava un giro di vendite di 5,5 miliardi di euro. In realtà non si è andati oltre i 5. Un bagno gelato per gli esercenti, che lamentano un calo del 12% rispetto all’ anno scorso. Il primo consuntivo, sui dati a campione raccolti dall’ Onf, dice che solo l’ elettronica ha salvato la pelle, con un aumento dei consumi dell’ 1%. Mentre tutti gli altri settori importanti dell’ economia italiana sono andati a fondo. Stabile solo l’ editoria, a picco invece abbigliamento e calzature (-14%), mobili, arredamento ed elettrodomestici (-21%), profumeria e cura della persona (-9%). Più contenuto, ma comunque significativo, il calo (-2% ) di giocattoli, sport alimentari. La crisi ha inciso sui comportamenti degli italiani. Tanto che l’ Adoc stima che il 30% dei regali scambiati era usato o di seconda mano. Che fare per raddrizzare la situazione? Certo, ormai Natale è andato. Ma il problema resta. Così Federconsumatori e Adusbef invocano "misure tese a risollevare i consumi" . Nel concreto, "manovre strutturali, che, attraverso un sostegno ai bilanci delle famiglie a reddito fisso, attraverso una detassazione di 1.200 euro annui, rilancino la domanda interna e rimettano in moto un’ economia èancora lontana dal superamento della crisi". E, nell’ immediato, parte l’ idea di anticipare l’ avvio dei saldi. In molte metropoli del mondo – osservano insieme Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti – le vendite a saldo sono iniziate prima delle festività natalizie, cosa si aspetta a farlo anche in Italia? E’ ora di mettere al bando ogni provincialismo ed iniziare a ragionare. Visto il persistente e drammatico crollo dei consumi registrato per questo Natale, non si capisce che senso abbia attendere ancora il 6 di gennaio". Già, i saldi. Le associazioni dei consumatori non si fanno illusioni. Federconsumatori prevede un calo del 2-3% rispetto al 2009 ed una spesa media a famiglia di 277 euro. Insomma, nulla di esaltante. Ma se fosse vero, ci sarebbe da fare i salti di gioia. Almeno a sentire le previsioni, molto più fosche, del Codacons. Che prevede un flop totale dei saldi. Con vendite in discesa del 20% rispetto al 2009. "Appena il 50% delle famiglie – dice Carlo Rienzi – potrà avvalersi degli sconti di fine stagione perché l’ altra metà non avrà budget da dedicare a nuovi acquisti. La spesa procapite durante i saldi, prevede il Codacons, non andrà oltre i 150 euro a persona. RIPRODUZIONE RISERVATA.
 

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