20 Settembre 2019

Un altro bimbo muore dimenticato in auto I ritardi di una legge

tragedia a catania il padre distrutto: ha lasciato il figlio per 5 ore sotto il sole salva-bebè: manca il decreto attuativo
Gli americani hanno fatto i conti: negli Usa, fra il 1998 e il 2019, sono 429 i bimbi morti per essere stati dimenticati in auto. Una tragedia che riccore anche in Italia: l’ ultima vittima è un bimbo di 2 anni che, a Catania, è stato lasciato dal padre all’ interno della vettura per 5 ore, sotto il sole cocente. L’ uomo, ora indagato per omicidio colposo, avrebbe dovuto portare il piccolo all’ asilo ma, per un inspiegabile black out, è andato a lavorare alla facoltà di Ingegneria e ha dimenticato il piccolo nel parcheggio. All’ orario di uscita dall’ asilo lo hanno chiamato da casa per avere notizie del bambino, che la nonna non aveva trovato al nido. Inutile, subito dopo, la corsa in ospedale. Un investigatore parla di lui come di un «uomo disperato, distrutto, che piange continuamente e non riesce a spiegare l’ accaduto». Eppure esistono i mezzi per evitare queste tragedie: seggiolini dotati che rilevano il peso del bambino e sono alimentati dalla presa dell’ accendisigari (meno di 80 euro), cuscinetti intelligenti da posizionare sulla seduta del seggiolino auto e sensori anti-abbandono connessi allo smartphone. Ma, soprattutto, c’ è un legge che impone l’ utilizzo di seggiolini salva-bebé: non è ancora operativa perché manca il regolamento attuativo. Una legge che, dal 1 luglio scorso, obbligherebbe «chiunque risieda in Italia e trasporti minori fino a 4 anni» a dotarsi di sistemi antiabbandono. Pena, sanzioni da 81 a 326 euro e, in caso di recidiva, anche la sospensione della patente fino a 60 giorni. Ma il decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che avrebbe dovuto fissare le caratteristiche tecniche di questi sistemi non è arrivato per tempo. Era atteso entro il 27 dicembre: ha visto la luce sotto forma di bozza di testo solo il 21 gennaio, per poi essere inviato, come previsto, al sistema di informazione sulle regolamentazioni tecniche della Commissione europea. Si attendeva una risposta entro il 23 aprile, è slittata a luglio e poi la pratica dovrà passare al Consiglio di Stato. «L’ iter burocratico, come spesso avviene in Italia, si è arenato a causa dei ritardi nell’ emanazione dei decreti attuativi. Ad oggi non si conoscono i tempi per introdurre a tutti gli effetti l’ obbligo dei seggiolini anti-abbandono e il bilancio delle vittime innocenti sale a 9 solo negli ultimi dieci anni», protesta il Codacons. Nel maggio scorso Giorgia Meloni (Fratelli d’ Italia), prima firmataria della legge, aveva accusato il grillino Danilo Toninelli, ministro dei Trasporti: «Non è stato in grado di scrivere un decreto attuativo». E ieri, i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno spiegato: «Siamo in attesa che si completi l’ iter dei pareri sul decreto attuativo. Poi il provvedimento sarà in vigore e la sua attuazione potrà contribuire a scongiurare altre tragedie come quella di Catania». L’ Associazione dei sostenitori Polstrada ricorda come, nell’ ultima legge di Bilancio, fosse stato autorizzato lo stanziamento di un milione per il 2019 e di un altro per il 2020, allo scopo di incentivare l’ acquisto dei sistemi anti-abbandono. Ma come si fa a dimenticare un bambino in auto? Gli esperti parlano di «amnesia dissociativa»: una lacuna retrospettiva nella memoria, una sorta di “buco” che si forma nei nostri ricordi. Può essere scatenata da momenti di intenso stress, traumi o situazioni di particolare tensione.

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