TV: DECRETO;AL VIA DIALOGO GOVERNO-ASSOCIAZIONI SETTORE
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fonte:
- Ansa
(ANSA) – ROMA, 20 GEN – Parte il dialogo tra governo e
associazioni del settore audiovisivo sul decreto che recepisce
le nuove norme Ue in materia di tv e Internet. Dopo lo sciopero
di ieri, che ha bloccato i set in tutta Italia, oggi produttori,
autori e sindacati sono stati ascoltati dal viceministro alle
Comunicazioni Paolo Romani, che ha confermato l’apertura a
possibili modifiche al testo nelle norme sulle quote di
investimento nel prodotto indipendente e sui diritti residuali.
Domani, intanto, con le prime audizioni in commissione
Trasporti e Cultura, parte la discussione del provvedimento
anche alla Camera: dalle 15 tocca a Alpi (Associazione emittenti
locali per la libertà e il pluralismo dell’informazione),
Aeranti-Corallo, Frt (Federazione Radio Televisioni), Rna (Radio
nazionali associate), Atdi (televisioni digitali indipendenti) e
Upa (Utenti pubblicità associati). E sempre in sede
parlamentare, il 26 gennaio in commissione Lavori pubblici al
Senato, l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni si è
riservata di dire la sua sul provvedimento: toccherà al
presidente, Corrado Calabrò, esporre "le osservazioni e
eventuali proposte di modifica".
Nella sede del ministero di largo Brazzà si sono avvicendate
oggi pomeriggio le diverse associazioni coinvolte nella
mobilitazione di ieri – dall’Apt (produttori tv indipendenti)
all’Anica, dall’Art (registi tv) ai Centoautori – e Cgil, Cisl,
Uil. "Abbiamo fatto presenti le nostre ragioni – spiega lo
sceneggiatore Stefano Rulli – ribadendo che chiediamo il
ripristino delle quote di investimento, non solo per la Rai ma
anche per Mediaset e Sky, delle sottoquote per il cinema
italiano e dei diritti residuali. Romani ci ha ascoltato e ci ha
assicurato che le nostre posizioni saranno tenute in
considerazione". Più in generale, continua Rulli, "abbiamo
affrontato anche il problema della delocalizzazione delle
produzioni italiane, specie se realizzate con i soldi pubblici,
come accade per la Rai. Facciamo fatica per realizzare i nostri
progetti a Sofia o in Serbia e soprattutto si sottrae lavoro
agli italiani". Il tavolo, comunque, resta aperto: Romani,
conclude Rulli, "si è riservato di riconvocare tutte le
associazioni dopo aver rimesso a punto il testo".
Oggi, intanto, nuova giornata di mobilitazione per i
lavoratori Mediaset, in sciopero contro l’esternalizzazione del
ramo sartoria, trucco e acconciature. La protesta è arrivata
davanti a Montecitorio, scandita da slogan e accompagnata da
cartelli e grossi palloni bianchi con le scritte ‘Processo
breve, licenziamenti rapidi’, ‘Non siamo lavoratori usa e
getta’, ‘Senza trucco, allora giu’ la maschera". Oltre al
sostegno dei giornalisti di Tg5, Studio Aperto, Tg4, Videonews,
Sportmediaset e Tgcom che oggi hanno ritirato le firme, i
manifestanti hanno raccolto anche la solidarietà di Pd, Idv,
Associazione stampa romana e Codacons. Il corteo si è poi
spinto fino a palazzo Grazioli, residenza romana del presidente
del consiglio Silvio Berlusconi. (ANSA).
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