“Tutte le urgenze a Baggiovara Scelta manageriale, non medica”
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fonte:
- Il Resto del Carlino
SARÀ depositato questa mattina in Procura l’ esposto del Codacons relativo al trasporto di una donna, che si era sentita male in via Menotti, all’ ospedale di Baggiovara anziché al vicinissimo policlinico. L’ associazione per la tutela dei diritti dei cittadini si chiede perché la paziente sia stata trasportata nell’ ospedale più lontano. Una domanda che si fa da sempre Daniele Giovanardi, direttore del pronto soccorso del policlinico e sindacalista dello Snami-Cimo. Dopo l’ ennesimo caso in cui un’ ambulanza ha ‘ virato’ per Baggiovara, ‘ snobbando’ l’ ospedale universitario, Giovanardi chiede chi ha preso la decisione di dirottare tutti i traumi al Sant’ Agostino Estense. Dottore, tutti i pazienti con traumi gravi vengono portati a Baggiovara. Perché? «Perché quando è stato costrutio il Nuovo Sant’ Agostino Estense è stato fatto un errore iniziale. Cioè aver creato due ospedali lontani con reparti specifici, inserendo a Baggiovara il trauma center e la neurochirurgia e lasciando tutte le altre specialità al Policlinico, comprese la ginecologia e la pediatria. Insomma, i traumi vanno tutti a Baggiovara, ma quelli che coinvolgono donne incinte e bambini devono essere trattati al Policlinico. Una follia». Perché? «Perché è la mole di lavoro che genera l’ esperienza nei medici. E se al policlinico arrivano pochi traumi, come si fa poi ad affrontare al meglio quelli di donne e bambini? Il nostro pronto socorso deve ricevere più ambulanze, non capisco perché sia stata smontata una traumatologia che funzionava benissimo». Oggi si portano i feriti gravi a Baggiovara anche se i tempi di percorrenza sono più lunghi… «Una scelta deontologicamente scorretta. Lo sanno tutti che è fondamentale arrivare nel tempo più breve possibile in una struttura attrezzata. Anche se un paziente sembra in condizioni stabili, può peggiorare da un momento all’ altro ed è basilare arrivare subito all’ ospedale. Ovviamente dipende da dove ci si trova. Se l’ ambulanza interviene per un malore in provincia, dove non c’ è un ospedale idoneo, allora è giusto puntare su Baggiovara o sul policlinico. Ma se una persona si sente male in città, perché andare solo al Sant’ Agostino?». E’ capitato? «Certo. L’ anno scorso un uomo si è sentito male proprio nel parcheggio del policlinico ed è stato portato al pronto soccorso di Baggiovara. Il policlinico non ha nulla a che invidiare a Baggiovara, ci sono professionisti esperti e strutture all’ avanguardia. Non capisco perché, a parità di prestazioni, il policlinico debba essere considerato un ospedale di serie B. Lo ha confermato lo stesso presidente della provincia dicendo che è vantaggioso per i pazienti traumatizzati essere portati a Baggiovara». Quali sono i concetti base nel trasporto di un ferito? «Il dovere deontologico è quello di andare nell’ ospedale più vicino e più attrezzato. Vista la parità di attrezzature dei due ospedali, si va in quello più vicino. Ora vorrei sapere chi ha dettato la regola secondo cui i casi più gravi debbano essere portati comunque a Baggiovara. Se questa decisione l’ ha presa un medico, allora bisogna togliergli il patentino. La triade della medicina è fatta di perizia, diligenza e prudenza. Prudenza significa raggiungere l’ ospedale attrezzato più vicino». Qual è il perché di questa scelta? «Il risparmio. Il policlinico è considerato un ospedale che deve rendere con gli interventi specialistici programmati. La logica è quella di portare tutti i traumi a Baggiovara per lasciare le sale operatorie del policlinico libere per le operazioni più sofisticate e remunerative». Donne incinte e bambini continuano ad arrivare al policlinico… «Esatto, ma come facciamo a trattatre i traumi di donne gravide e bambini se non ci esercitiamo con i traumi generici? Mi ribellerò sempre al fatto che la mission del policlinico sia solo di medicina interna, escludendo la traumatologia. Per questo continuerò a fare le esercitazioni al pronto soccorso anche se non coincidono con gli obiettivi imposti dal vecchio Pal».
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