15 Settembre 2011

Tubercolosi, allertati asili nido e materne

Tubercolosi, allertati asili nido e materne
 

Nuova denuncia sul fronte dei consumatori. Il Codacons segnala un nuovo caso sulla tubercolosi al Policlinico Gemelli: un bambino nato a maggio 2010 è risultato positivo al test. I genitori si sono rivolti all’ associazione dei consumatori guidata da Carlo Rienzi, che ha già avviato una causa comune delle famiglie nei confronti dell’ ospedale universitario, chiedendo di essere assistiti. È un’ altra prova che ci sono aspetti della vicenda ancora da chiarire e che comunque è difficile capire le modalità del contagio. Ma la vera denuncia che dovrebbe imprimere una svolta alle indagini, spingendo i magistrati a iscrivere i primi indagati, è già sul tavolo del procuratore aggiunto Leonardo Frisani. Consegnata martedì scorso dall’ avvocato Luca Petrucci. È la querela sporta da una mamma che ha partorito al Gemelli fra il 18 e il 20 luglio e che è stata testimone della vicenda nel momento in cui sarebbe scattata la procedura d’ urgenza al Policlinico. Quei giorni cioè in cui l’ infermiera affetta da Tbc (ora ricoverata allo Spallanzani) già evidentemente malata, sottoposta a controlli e risultata infetta, fu sospesa dal servizio nel nido. Era il 25 luglio scorso. La donna, risultata positiva alla Tbc rappresenta un caso a sé in una vicenda che, finora, a parte l’ infermiera ammalata, non aveva coinvolto altri adulti. Attualmente il figlio della donna (positivo anche lui) è stato sottoposto a profilassi, mentre lei e il marito hanno richiesto la tutela legale di un avvocato. A questo punto potrebbero scattare fra oggi e domani le iscrizioni nel registro della procura. Al momento il fascicolo è ancora senza indagati. Leonardo Frisani e il pm Alberto Pioletti hanno già formulato l’ ipotesi di epidemia colposa e omissioni d’ atti d’ ufficio nei confronti dei vertici del Policlinico, ma sono in attesa di una consulenza scientifica che dia risposte ad alcune domande: quali sono i tempi di incubazione della malattia? Cosa implica la positività al batterio? In quanti e quali casi può degenerare la situazione? A seconda delle risposte potrebbero cambiare la posizione del personale ospedaliero coinvolto. Finora i bambini positivi alla Tbc sono stati ufficialmente 122, ma all’ elenco della Regione bisogna aggiungerne altri tre venuti al mondo a dicembre, settembre e a maggio (caso emerso ieri) sui 1.416 esaminati. I piccoli coinvolti, secondo il ministero della Salute, sono in totale 1.708 (tra il 1° gennaio e il 28 luglio) e a ieri ne sono stati contattati 1.621. Intanto si è riunita la Commissione Politiche sanitarie e la commissione Politiche scolastiche del Campidoglio, insieme ad esperti della sanità romana per valutare le misure da adottare in seguito all’ allarme che si è diffuso in città per episodi di contagio da bacillo di Koch: al termine dell’ incontro è stato ritenuto utile «fornire informazioni e chiarimenti agli asili nido e le scuole materne». Per questo nei prossimi giorni verrà elaborato «un documento che sarà messo a disposizione degli assessori competenti, Sveva Belviso e Gianluigi De Palo – spiega Ferdinando Aiuti, presidente della Commissione Politiche sanitarie -. Entrambi si sono dichiarati d’ accordo nell’ inviare una circolare che specifichi le differenze tra malattia tubercolare ed infezione latente, le modalità di contagio e le norme igieniche da osservare negli ambienti scolastici ad fine di evitare l’ eventuale trasmissione del batterio». RIPRODUZIONE RISERVATA.

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