Truffa quote latte Coldiretti ammessa come “parte civile“
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fonte:
- La Stampa
Coldiretti ammessa come “parte civile“
SALUZZO Undici organizzazioni agricole, istituzioni e associazioni che si erano costituite parte civile contro i Cobas potranno prendere parte al primo maxi-processo del latte. E, in caso di condanna degli imputati, chiedere risarcimenti. Lo ha deciso ieri il tribunale di Saluzzo chiamato a giudicare 56 allevatori delle province di Cuneo, Torino e lombardi accusati di reati, fra cui associazione a delinquere finalizzata alle truffe ai danni dello Stato e dell`Unione europea, esercizio abusivo del credito, falso in bilancio e scritture contabili. Ieri, prima di mezzogiorno, il giudice Alberto De Alessandri, che presiede la giuria riunita con rito collegiale, ha rigettato l`istanza di esclusione delle parti civili presentata dai legali del Cobas. L`udienza è proseguita sull`eccezione di competenza territoriale, sollevata dalla difesa. Se accolta, potrebbe portare all`azzeramento del processo e al trasferimento a Cuneo o a Roma (i legali dei Cobas hanno impugnato anche il “legittimo sospetto“ sull`imparzialità della corte: è atteso un pronunciamento da parte della Cassazione). La questione delle parti lese era già stata affrontata alla seconda udienza preliminare che si era aperta con l`accoglimento da parte del gup Alberto Boetti dell`ammissione al dibattimento di Coldiretti, Associazione regionale Produttori latte, Codacons, Confagricoltura, Cia, Piemonte Latte, Confcooperative, Comunità Europea, ministero per le Politiche agricole, Agenzia per le erogazioni in agricoltura e Regione. In quella occasione, il gup ha considerato il “danno d`immagine“ prodotto dalla querelle giudiziaria nei confronti degli allevatori. E ha riconosciuto che i fatti contestati dalla Procura possono aver danneggiato quella parte del settore lattiero-caseario che ha sempre agito nel rispetto della norma. E i consumatori: “Per l`esigenza di trasparenza e correttezza e per i danni indirettamente causati dalla mancata disponibilità del prelievo supplementare per l`erario“. Esclusa dalle parti lese, prima del rinvio a giudizio, solo la Federazione provinciale Coltivatori diretti di Torino. Secondo l`accusa, la frode si consumava attraverso una finanziaria costituita ad hoc nove anni fa, e una serie di intermediazioni. Un sistema che, dal `98 al 2007, avrebbe consentito a cooperative agricole di aggirare le leggi comunitarie. Imbroglio stimato in 221 milioni di euro, rendicontato dopo due anni di controlli a tappeto su 250 aziende agricole da parte di Procura e Finanza.
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