Trovate in agosto gli uffici di Poste Italiane chiusi il pomeriggio? Scrivete immediatamente al prefetto
- fonte:
- Il Gazzettino
Trovate in agosto gli uffici di Poste Italiane chiusi il pomeriggio? Scrivete immediatamente al prefetto. E’ questo l’ appello del presidente dell’ Adico (Associazione difesa consumatori), Carlo Garofolini, a tutti gli utenti degli uffici postali della Provincia. «Il prefetto – spiega -, nella sua qualità di rappresentante del Governo, unico azionista di Poste Italiane Spa, farà presente nelle sedi opportune l’ intollerabile disagio a cui sono sottoposti i cittadini, che devono servirsi delle attività di sportello, e si spera in un intervento riparatore». Dopo i disagi agli sportelli dovuti al blocco della nuova rete telematica ed alla carenza di organico, una nuova penalizzazione colpisce i cittadini. «Chiediamo al prefetto – continua Garofolini – di aiutare la cittadinanza a contrastare questo nuovo motivo di disagio comune. Una vera e propria frana – continua – tutte queste società "privatizzate" e messe sul mercato: invece di portare un beneficio agli utenti, hanno portato solo disservizi e aumenti dei prezzi. Paghiamo le tariffe più alte, le tariffe postali nell’ ultimo anno hanno subito un aumento del 20 per cento, e abbiamo i peggiori servizi d’ Europa. E non mi vengano a dire che la gente è in ferie, perché non è vero: un nostro studio del 19 luglio scorso ha dimostrato che solo un cittadino su tre è in vacanza». Dello stesso avviso è il presidente regionale del Codacons, Franco Conte: «La situazione negli ultimi anni è peggiorata – afferma – Ci incontreremo con le altre associazioni di consumatori per fare una richiesta formale alle Poste perché pongano rimedio a questa situazione scandalosa, che si aggiunge a una stagione di disagi causati dalla maledizione informatica, almeno per la prossima estate. I più colpiti sono gli anziani, che sono abitudinari e non usano internet. Proprio per questo è da modificare anche il ritiro delle raccomandate: non si può costringere le persone a recarsi a ritirarle in via Torino, dove vi è scarsità di mezzi pubblici».
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