Troppo dolore per Maria I familiari restano a casa
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fonte:
- Lastampa.it
La folla all’ esterno del Teatro Moderno di Grosseto Non se la sono sentita i familiari di Maria D’ Introno, la giovane di Cavaglià deceduta durante il naufragio della Costa Concordia del 13 gennaio scorso, di assistere all’ incidente probatorio di ieri a Grosseto. Troppo il dolore da rivivere, troppe le emozioni da ricordare. In un’ aula affollata, allestita all’ interno del Teatro Moderno, si è presentato il comandante della nave naufragata al largo dell’ Isola del Giglio: «Speriamo che la verità sia accertata presto», ha detto un sopravvissuto a Francesco Schettino mentre si aspettava l’ inizio dell’ udienza. Intanto nel corso del maxi procedimento è stato fatto un piccolo passo verso la verità: infatti sono state depositate nuove e più precise trascrizioni interne sulla nave, nella plancia di comando e sulla Concordia prima e durante l’ impatto, inoltre i periti del Gip Valeria Montesarchio hanno depositato una perizia supplementare sulla gestione dell’ emergenza fatta dall’ Unità di crisi di Costa Crociere Spa. Su questo fronte il Codacons ha chiesto un’ integrazione della perizia sulla scatola nera che si è discussa ieri, terza udienza dell’ incidente probatorio. L’ avvocato Giuseppe Ursini, legale rappresentante dell’ associazione, ha ravvisato nella documentazione presentata delle «carenze estremamente gravi ed inaccettabili come la mancanza di qualsivoglia indagine sulle ragioni che hanno causato la morte di 32 persone e sulla possibilità che ciò si potesse evitare, come per esempio la mancata acquisizione dei tabulati relativi al traffico telematico in ingresso e in uscita dalla nave, dall’ unità di crisi e dalla centrale operativa di Costa Crociere».
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