Trivelle, è corsa al quorum «I salentini vadano a votare»
vitali: «i presidenti delle regioni organizzino una chiamata alle armi»
• LEUCA. Le associazioni ambientaliste «No-triv» si preparano allo sprint finale con l’ occhiolino ai sondaggi. In questi giorni che separano dalla consultazione referendaria sulle concessioni petrolifere entro le dodici miglia marine, in calendario il 17 aprile, i movimenti che si battono per il «Si» stanno intensificando l’ opera di sensibilizzazione tra la gente per tentare di sfiorare, almeno in Puglia e nel Capo di Leuca in particolare, la soglia del quorum. «Siamo attivi con diversi banchetti nelle manifestazioni pubbliche che si svolgono nei nostri paesi – spiega Paolo Vitali del coordinamento “No -trivelle Capo di Leuca” – abbiamo organizzato flash mob, concerti e sit-in, distribuendo materiale informativo tra la gente, domenica prossima saremo in piazza ad Alessano, sul lungomare Cristoforo Colombo e sulla statale 275 a Gagliano del Capo in occasione della fiera di San Francesco da Paola. Cerchiamo di sfruttare eventi come questi – spiega – per diffondere il messaggio tra i cittadini invitandoli ad andare a votare. La gente – os serva Vitali – sembra essere molto informata, visto anche l’ interven to in prima linea di tutti gli schieramenti politici. Siamo fiduciosi che almeno nel Capo di Leuca e in Puglia il quorum possa essere raggiunto, non a caso accogliamo con favore la battaglia che il Governatore Michele Emiliano sta portando avanti, ma siamo consapevoli che in altre regioni d’ Italia, Lazio e Lombardia solo per citarne alcune, solo in pochi sono a conoscenza della consultazione referendaria imminente. Invitiamo tutti a votare “Si”, ma soprattutto andare a votare». Italia nostra ricorda che c’ è un sottilissimo filo giudiziario che potrebbe far saltare il referendum. Il prossimo 13 aprile infatti, il Tar del Lazio sarà chiamato ad esprimersi sul ricorso presentato dal Codacons contro l’ emendamento del Governo che aveva fissato la data del voto al 17. «Non ci aspettiamo un miracolo – ammette il presidente della sezione Sud Salento, Marcello Seclì – ma tutto è bene purché se ne parli. Lo scandalo di questi giorni sull’ affare petrolio che ha investito il ministro Guidi – aggiunge – potrebbe aver alzato a livello nazionale l’ asticella dei votanti dal 22 per cento al 27, ma non basta. In questi territori ce la stiamo mettendo tutta ma credo che occorra un intervento deciso dei nove presidenti delle regioni che hanno proposto il quesito. Resta – con clude -il nodo dei pozzi petroliferi che, anche se dovesse passare il referendum, potrebbero essere ri concessi ad altri non trattandosi di nuove perforazioni».
mauro ciardo
- Sezioni:
- Rassegna Stampa
- Aree Tematiche:
- AMBIENTE
- Tags: referendum, trivelle