TRENO FERMO IN GALLERIA, RISARCITO DANNO SALUTE PASSEGGERO
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fonte:
- Ansa
Il giudice di pace di
Foligno ha condannato Rfi e Trenitalia a risarcire con 500 euro
il danno alla salute subito da un passeggero che era a bordo di
un Eurostar rimasto fermo in galleria per circa tre ore in
seguito a un guasto al locomotore (un problema aveva interessato
anche il convoglio inviato per rimorchiarlo).
La sentenza, depositata il 31 maggio 2007, è stata resa nota
dallo stesso pendolare, Sergio Fortini, assistito dagli avvocati
Mauro Fonzo, del Codacons, e Loretta De Tona.
I fatti al centro della causa civile risalgono al 30 novembre
2005, allorché il treno Es 9341 partito da Foligno verso le
7.30 e diretto a Roma si fermò in una galleria per un`avaria.
Circa due ore dopo – è detto nella sentenza – venne rimorchiato
da un treno di soccorso, fermandosi però subito dopo per un
guasto anche all`altro mezzo. I passeggeri giunsero quindi a
destinazione con circa quattro ore di ritardo.
Secondo il giudice di pace Angela Difino “il vettore non ha
dimostrato la mancanza di colpa, in ordine all`avaria del treno
e al guasto al locomotore di soccorso“. “Il vettore versa
pertanto in colpa – ha aggiunto – per aver omesso di controllare
e garantire l`efficienza delle macchine tutte, ivi comprese
quelle di soccorso. Lo stato dei materiali e il funzionamento
dei mezzi adoperati deve infatti essere tale da garantire il
rispetto dell`ordinato e regolare svolgimento del servizio di
trasporto ferroviario“. Nella sentenza si sostiene poi che
“risarcibile devesi ritenere il danno alla salute richiesto,
poiché eziologicamente riconducibile all`inadempimento del
vettore“.
In base alle testimonianze raccolte il giudice ha ritenuto
che il danno “si è manifestato in episodi di concreta e
significativa sofferenza psico-fisica, per la permanenza
all`interno di una galleria, per l`impossibilità di comunicare
con l`esterno (a causa dell`assenza di campo dei telefoni
cellulari – ndr), per la mancanza di illuminazione (in due
vetture – ndr) e riscaldamento, per l`aria maleodorante causa il
fumo di scarico del locomotore di soccorso, per l`insufficienza
di cibo e vivande“.
Fortini, che lavora a Roma, aveva chiesto un risarcimento di
2 mila euro, mentre Trenitalia aveva sollecitato il rigetto del
ricorso ritenendolo “del tutto infondato“.
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