18 Gennaio 2017

Treni, rincarano i prezzi degli abbonamenti dell’alta velocità. Le Fs: i prezzi restano bassi

Treni, rincarano i prezzi degli abbonamenti dell’alta velocità. Le Fs: i prezzi restano bassi

    
Scoppia la polemica sui rincari degli abbonamenti per l’Alta Velocità di Trenitalia. Ma l’azienda si difende e sottolinea: i prezzi «sono ancora molto bassi» e noi, aggiunge la società, a differenza dei concorrenti di Italo li abbiamo mantenuti.

Le Ferrovie hanno deciso infatti di mantenere gli abbonamenti per l’Alta Velocità, a rischio nei mesi scorsi dopo che Ntv, la società che gestisce i treni Italo, li aveva cancellati. Ma il coto è salito in media del 35%. Aumenti «spropositati» per i pendolari, con le associazioni dei consumatori che annunciano «forti iniziative» per la tutela di chi viaggia su tali tratte, come l’annunciato ricorso all’Antitrust del Codacons, e le istituzioni locali sul piede di guerra per una decisione che non era stata comunicata. E mentre la Regione Piemonte scrive ai vertici delle Ferrovie per
sospendere gli incrementi, il Comune di Torino studia addirittura alternative avviando colloqui con Arenaways.

I nuovi abbonamenti, quattro versioni diverse per prezzo e ampiezza d’uso, valgono dal mese di febbraio, ma sono
acquistabili da oggi. Sulla Torino-Milano, per fare alcuni esempi, si passa da 340 a 459 euro per un abbonamento di seconda classe valido per tutti i giorni; sulla Roma-Napoli da 356 a 481 euro; sulla Milano-Bologna da 417 a 563. E ancora: sulla Milano-Firenze da 529 a 714, sulla Milano-Reggio Emilia da 264 a 356 euro e sulla Roma-Caserta da 275 a 371 euro.

«Costi improponibili», che arrecano «gravissimi danni» ai pendolari per Federconsumatori, che «a fronte del silenzio delle istituzioni e del ministero organizzerà un’iniziativa per esaminare le condizioni del trasporto e trovare soluzioni che tutelino chi viaggia. Chiede di «soprassedere a questi aumenti fuori da qualsiasi ragione economica» il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che con l’assessore ai Trasporti Francesco Balocco si dice pronto a sostenere le iniziative dei pendolari. E annuncia da fine mese tre coppie di treni in più per raggiungere Milano da Torino e dagli altri capoluoghi lungo la tratta in modo un po’ più rapido del normale.

«I pendolari non sono un bancomat da spremere ma un utenza fidelizzata che deve essere tutelata», sostiene la
vicepresidente dei deputati del PD, Silvia Frgolent. «Invece di migliorare i servizi, Ferrovie dello Stato sceglie di aumentare i costi: è intollerabile e indegno di un Paese civile», sottolinea Massimo Cervelli (Si), vicepresidente della
Commissione Lavori pubblici. «Non solo i pendolari sono costretti a subire quotidianamente tanti disagi, adesso sono anche puniti con uno spropositato aumento del costo», rincarano la dose le senatrici di Sinistra Italiana Alessia Petraglia e Loredana De Petris. La palla passa ora al governo: «Ho incontrato il ministro Delrio, che mi ha garantito il suo intervento sull’aumento degli abbonamenti», assicura al riguardo il vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato, Stefano Esposito (Pd).

Oggi l’amministratore delegato delle Fs, Renato Mazzoncini, parlando con Repubblica ha risposto così: «Gli abbonamenti li abbiamo mantenuti, a differenza di altri. I prezzi sono stati rimodulati per venire incontro alle esigenze di tutti: dei pendolari, grazie alla differenziazione per fasce e giornate di viaggio, dei clienti non abbonati che spesso non trovano posto e dell’impresa di effettuare un servizio che sia in equilibrio economico».

«Nonostante questa rimodulazione – spiega ancora il manager – sottolineo che i prezzi degli abbonamenti sono ancora molto bassi, tant’è che sull’Alta Velocità siamo gli unici a proporli: lo sconto è tra il 68% e l’82% rispetto alla somma dei singoli viaggi, superiore allo sconto degli abbonamenti dei regionali che è in media del 50%. L’unica altra soluzione che intravedo è quella di un intervento pubblico a favore dei pendolari, tra l’altro già attivo in Emilia Romagna».

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