Tremonti “bocciato” sull’ aumento dei pedaggi
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fonte:
- L`Unità
Il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso contro la sentenza del Tar che sospendeva gli aumenti dei pedaggi sui tratti autostradali e alcuni raccordi cittadini. Vittoria del fronte guidato dalla provincia di Roma. MA. GE. A difendere il suo "balzello" escogitato con l’ ultima finanziaria il governo ci ha provato in ogni modo. Proprio una grande trovata: aumentare i pedaggi autostradali e fare cassa sui pendolari che ogni giorno utilizzano raccordi e bretelle autostradali per andare al lavoro. Il Tar l’ aveva già bocciata, lo 29 luglio. Ma pur di non rimangiarsela, l’ esecutivo era ricorso, insieme all’ Anas, al Consiglio di Stato. E adesso si ritrova ad incassare la seconda bocciatura. Con quale livore lo racconta la reazione del leghista Roberto Castelli, già ministro della Giustizia e ora vice delle Infrastrutture. «Prendiamo atto che Tar e Consiglio di stato si mettono a legiferare», tuona. «Mentre dovrebbero semplicemente verificare l’ osservanza delle leggi, si permettono di stravolgere impunemente gli atti del governo», si scaglia contro le decisioni dei giudici amministrativi. Rei di contraddire il governo. «La nostra credibilità è stata venduta per un piatto di lenticchie». Toni che fanno capire quanto fragorosa sia la sconfitta. Quel due a zero con cui si chiude la battaglia dei pedaggi che havisto contrapposti da una parte il governo, deciso ad aumentare il dazio da far pagare ai cittadini, e dall’ altra gli enti locali, che contro il caro-pedaggi si sono battuti in ogni modo. Anche con gli strumenti della giustizia amministrativa, quando per la politica non c’ era più spazio. Ricorrendo al Tar, quando la misura iniqua adottata dal governo è diventata esecutiva. La buona notizia è che hanno vinto loro. Quella cattiva è che per ora può cantare vittoria solo chi se l’ è conquistata. L’ ordinanza di sospensione emessa dalla IV sezione del Consiglio di Stato stabilisce infatti che il provvedimento con cui il Tar del Lazio il 29 luglio scorso ha bloccato l’ aumento dei pedaggi autostradali non è da estendere a tutta Italia, ma «solo ai singoli segmenti stradali» nei territori degli Enti che hanno fatto ricorso. Possono quindi festeggiare la liberazione dall’ odiato balzello i pendolari romani che ogni giorno si riversano sul Gra. Primi destinatari del caro-pedaggi deciso dal governo. Se non lo pagheranno è grazie alla decisione della provincia di Roma, presieduta dal Pd Nicola Zingaretti, che non si è accontentata di protestare a parole contro la misura prevista in finanziaria. Come pure la provincia di Rieti, presieduta dal Pd Melilli. L’ unica provincia governata dal Pdl a fare ricorso è la provincia di Pescara. Liberi anche i pescaresi. Polverini e Alemanno provano a recuperare terreno, unendosi al coro di quanti provano a censurare Cato legge – spiega il presidente dell’ Anas, Pietro Ciucci – sarà assunta quando la giustizia amministrativa si pronuncerà in via definitiva». Parole che ovviamente non soddisfano le associazioni dei consumatori. Adiconsum vuole il conguaglio dei costi per i possessori di Telepass e il rimborso per i possessori delle ricevute dei pedaggi. Il Codacons invita il Governo a studiare meccanismi di rimborso automatico e minaccia di intentare una class action. Federconsumatori e Adusbef calcolano invece che la conferma dello stop agli aumenti comporterà per le famiglie un risparmio medio di 60 euro annui. L’ Aduc chiede che «il pagamento del pedaggio sia scontato del medesimo importo, per un lasso di tempo uguale a quello in cui l’ incasso è stato effettuato».
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