30 Maggio 2010

“Trasporti e servizi Prezzi al galoppo sopra la media Ue”

Spostarsi in Italia sta diventando sempre più caro  Concorrenza col contagocce e prezzi che volano. L’ equazione, del tutto sfavorevole per famiglie e imprese italiane, è confermata ancora una volta da uno studio della Confartigianato, da cui emerge che settori quali il trasporto aereo, quello ferroviario, i servizi postali e assicurativi, l’ acqua potabile e la raccolta rifiuti registrano aumenti «eclatanti» e di molto superiori a quelli riscontrati nell’ area euro. Sopra la media Ue A fronte di un tasso d’ inflazione sostanzialmente analogo (più 1,6% per l’ Italia e +1,5% per l’ area euro ad aprile), dice infatti lo studio, si registra una «sensibile crescita dei prezzi di alcuni servizi offerti in settori meno esposti alla concorrenza, con differenze, in alcuni casi eclatanti, rispetto alla dinamica registrata nell’ area euro». Basti vedere cosa accade nel settore trasporti: quello aereo è aumentato del 13,4% in Italia, mentre nell’ insieme dell’ Eurozona è addirittura diminuito dello 0,2%; quello ferroviario è cresciuto dell’ 11,1% contro un rincaro molto più contenuto, del 3,7%, in Europa. Bollette Pesanti le differenze anche nei servizi postali (rispettivamente +11,2% e +2,8%) e in quelli assicurativi (+7,1% e +3,6%), nonché sul fronte dell’ acqua potabile (più 8% contro un più 3,3%) e della raccolta dei rifiuti solidi urbani (più 6%, il doppio rispetto alla media europea). Unica voce in cui, un po’ a sorpresa, l’ Italia non indossa la maglia nera, è quella dei carburanti e dei lubrificanti, aumentata del 15,8% contro il +19,5% di Eurolandia. Pesante, ma non c’ è comparazione a livello europeo, l’ andamento dei pedaggi autostradali (più 7%). Le imprese italiane, dunque, scontano aumenti molto superiori rispetto a quelle europee, a cui si affiancano tensioni anche sul lato dei costi delle materie prime: basti pensare che il relativo indice del Fondo monetario internazionale (Fmi) registra una crescita del 46% rispetto a un anno fa. Un salasso per tutti Non sono solo le aziende a risentire del diverso passo tenuto dai prezzi in Italia e in Europa. Lo studio accende, infatti, una lente particolare sul settore trasporti, considerando tutte le voci, dagli aerei ai treni, dall’ acquisto della macchina alla manutenzione della stessa, fino al carburante. Ebbene, in un anno l’ aumento è stato del 5,5%, con forti differenze da città a città: il rincaro maggiore si registra a Caltanissetta (8,4%), quello minore ad Aosta (4%). Questo vuol dire che una famiglia della città siciliana spende 192 euro in più in un anno rispetto a una del capoluogo della Valle d’ Aosta. «Prezzi giù del 20%» «Per evitare una nuova ondata di povertà è necessario intervenire sul fronte dei prezzi, con una riduzione generalizzata dei listini di almeno il 20%, e su quello delle tariffe attraverso il loro congelamento per i prossimi quattro anni». La proposta è del presidente del Codacons, Carlo Rienzi, che così commenta lo studio di Confartigianato. «Nel nostro Paese – prosegue il presidente del Codacons – prezzi e tariffe sono da anni fuori controllo, la concorrenza è scarsa e la speculazione impera in tutti i settori. La conseguenza di tale situazione è che i cittadini italiani sono senza dubbio o rischiano di essere i più poveri d’ Europa, ossia quelli col potere d’ acquisto più basso, costretti a sopportare forti rincari a fronte di una debole crescita dei propri salari». Un tema, quest’ ultimo, su cui le associazioni dei consumatori battono da anni: il forte disequilibrio tra redditi percepiti e costi dei servizi. Una sproporzione evidente a molti. E la forbice tra «entrate» e «uscite» si è allargato con l’ arrivo della crisi economica.

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