Tragedia sfiorata, albero su cabinovia in Val Gardena: il video del salvataggio degli sciatori con i verricelli
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fonte:
- TiscaliNet news
Un abete di 40 metri d’altezza, sradicato dal forte vento che soffia sulla montagne dell’Alto Adige, è finito sulla fune della cabinovia Ciampinoi, che è poi è uscita dai rulli di un pilone. Il sistema di sicurezza ha subito bloccato l’impianto, evitando così conseguenze assai più serie. Le forte raffiche di vento hanno ostacolato i soccorsi sulla cabinovia Ciampinoi, in val Gardena. I primi tentativi di calare i soccorritori dall’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites con il verricello sono stati estremamente difficili e sono stati portati a termine grazie alla grande esperienza di tutta la squadra (pilota, verricellista e soccorritore) che opera sull’EC135 T3, il nuovo elicottero in servizio da poche settimane. Con l’imbrunire il vento è calato, facilitando l’operazione.
Video Corrado Sechi – Esclusiva Tiscali vietata la riproduzione
Dopo la paura gli sciatori si sono abbracciati – “La macchina dei soccorsi ha funzionato alla perfezione”, racconta uno dei sciatori tratti in salvo. “Dalla nostra cabina abbiamo visto l’albero inclinarsi e appoggiarsi sulla fune”, descrive la scena un turista italiano di circa 40 anni, giunto a valle dopo essere stato calato dalla sua cabina. L’incidente è avvenuto tra il 4/o e il 5/o pilone dell’impianto Ciampinoi, a Selva di val Gardena. “Non immaginavo che tutto si potesse svolgere in modo così veloce e professionale”, gli fa eco un turista tedesco. “Scio da 60 anni e non ho mai visto nulla del genere”, aggiunge.
Codacons: Un “incidente gravissimo” – “L’episodio conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, le criticità del territorio italiano, che in caso di maltempo provocano danni ed incidenti di grave portata”, afferma il Presidente Carlo Rienzi . “Da anni – ricorda Rienzi – denunciamo la necessità di mettere in sicurezza le aree a rischio, e dopo la tragedia sfiorata oggi si rende più che mai indispensabile l’adozione di provvedimenti sul fronte del patrimonio boschivo, allo scopo di tutelare l’ambiente ed evitare il ripetersi di incidenti con conseguenze gravi per l’uomo”. “Anziché comprare inutili aerei F35, il Governo farebbe bene a destinare fondi alla salvaguardia del territorio e alla messa in sicurezza delle aree a rischio “, conclude Rienzi.
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