2 Dicembre 2018

Traffico, le accuse del Tdm: «Viali aperti, Natale di smog e danni alla salute»

e su casette di legno e consumi elettrici è scontro a palazzo
Stefania DE CESARE «Aprire i viali alle auto sarebbe un danno per la salute dei leccesi. Si prospetta un Natale all’ insegna dello smog». Aumenta il coro di critiche nei confronti del piano traffico natalizio. Dopo i toni duri usati ieri da Codacons e Adoc – che bocciano la scelta di Palazzo Carafa di voler chiudere i viali condannando la città al caos – adesso interviene anche Cittadinanzattiva Tribunale per i Diritti del Malato, anch’ essa schierata contro l’ amministrazione Salvemini sul fronte del traffico. E lo fa tirando in ballo la difesa della salute dei cittadini. «Non capiamo i motivi di questa scelta – afferma Angelo Oliva, responsabile del movimento – i weekend natalizi sono giorni particolari, dove la circolazione dei veicoli raddoppia perché in città confluiscono numerosi salentini da tutta la provincia. L’ obiettivo dovrebbe essere quello di allargare le aree pedonali. Come si può pensare di non chiudere? In questo modo chiunque sarà autorizzato a transitare per il centro, buttandosi alla ricerca di un parcheggio e aumentando così i livelli di inquinamento». Gli uffici dell’ assessorato al Traffico sono al lavoro sulle scelte da adottare per la viabilità in vista delle feste. Mancano ancora i dettagli ufficiali – che dovrebbero essere comunicati la prossima settimana – anche se pare ormai scontata l’ apertura alle auto di viale De Pietro e contemporaneamente via XXV Luglio, così come l’ assenza di navette gratuite dai parcheggi di interscambio. Una scelta – quella di non chiudere i viali – accolta con favore dai commercianti della città. «Gli esercenti non capiscono che avere tante auto in giro non vuol dire guadagno – aggiunge Oliva – ma veicoli in coda fermi col motore accesso alla ricerca di un parcheggio. Cittadini stressati dalla spesa natalizia e per questo più propensi a scappare dal centro, mentre la città sarebbe ostaggio dello smog. Mi auguro che l’ amministrazione ci ripensi». Nel frattempo proseguono i lavori di allestimento del Villaggio di Natale in piazza Libertini. E anche in questo caso non mancano le polemiche, con un botta e risposta tra opposizione e maggioranza. «Gli ambulanti hanno pagato 1.000 euro a testa per avere due moduli di pochi metri quadri, fatiscenti, in legno marcio, con il soffitto bucato e il cellophane inchiodato sulla copertura che ad ogni soffio di vento si gonfia come una vela – attacca il consigliere Andrea Guido – e la corrente elettrica, poi, è tutta un’ altra vicenda. Se i commercianti la vogliono, sono altre 11.000 euro da sborsare. Tutto, ovviamente, a carico loro». Ed è già botta e risposta. «Le casette di legno sono state noleggiate dai commercianti attraverso trattativa privata con un fornitore – spiegano dal Comune – e si fa presente, inoltre, che tutti i commercianti in sede fissa e ambulante pagano i consumi elettrici. Compresi quanti, come avvenuto in occasione della Festa di Sant’ Oronzo, utilizzano la dorsale elettrica messa a punto dall’ ufficio utenze, che consente di evitare l’ impiego di gruppi elettrogeni. La stessa sarà installata in piazza Libertini anche in occasione del periodo natalizio». E contro le scelte di Palazzo Carafa arriva anche la provocazione firmata CasaPound con lo striscione Natale spento, commercio a rilento appeso ieri mattina sulle gradinate dell’ anfiteatro Romano. Un messaggio di protesta contro i ritardi nell’ allestimento degli addobbi natalizi.

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this