Tra i ragazzi del Movimento No-Dal Molin gira già una battuta
-
fonte:
- Il Gazzettino
Tra i ragazzi del Movimento No-Dal Molin gira già una battuta. E se un governo decidesse di radere al suolo la Basilica Palladiana e costruirci sopra una base americana, il Consiglio di Stato direbbe che si tratta di una decisione politica e quindi insindacabile? Il paradosso comincia a trovare un certo fondamento, se non altro come spunto di polemica e di critica per una decisione che a Vicenza avevano già messo nel conto. Ma che non pensavano fosse così netta nel fare tabula rasa dei motivi del ricorso che era stato accolto dal Tar bloccando le procedure dei lavori.
«Questa non è un`ordinanza, è una sentenza. E non ce l`aspetavamo così pesante» ammette Cinzia Bottene, esponenti dei No-Dal Molin e consigliere comunale. «Adesso vogliamo vedere se gli Usa vorranno imporre con la forza la loro base dopo l`esito del referendum popolare che speriamo vorrà bocciarla». È molto toccata da quanto scrivono i giudici questa donna che da casalinga è diventata un punto di riferimento dei gruppi di contestazione. «Trovo tremenda la frase dell`insindacabilità dei giudici sul potere politico, visto che si rifa a una norma del 1924 e ci riporta per davvero a quell`epoca, quando eravamo sudditi e non cittadini». Il secondo aspetto è quello delle prove – che mancherebbero – di un rischio di inquinamento.
«Non si è nemmeno voluto cercarle. Lo ha scritto il commissario Paolo Costa che la procedura di valutazione di impatto ambientale era insidiosa. Per questo non l`hanno fatta: avrebbe dimostrato quali sono i danni della base. E il cittadino dovrebbe ingoiare questo affronto?». Fin qui le analisi, anche se c`è la consapevolezza che i giudici romani «hanno scavato un solco talmente profondo che il Tar difficilmente potrà colmarlo nel giudizio di merito». Ma non si nasconde che la strada è ancora lunga e le scoperte possibili ancora numerose. I ragazzi hanno deciso di dar fuoco nuovamente alle polveri della protesta. «Da oggi a Vicenza riparte la mobilitazione. Siamo combattivi e decisi a mettere il bastone fra le ruote all`attività di costruzione della base» dice Francesco Pavin, uno dei portavoce. Infatti, in serata si è riunito il presidio per decidere cosa fare, in previsione del campeggio nazionale organizzato per l`inizio di settembre. Ed è stato messo in atto da alcune centinaia di persone un sit-in lungo la tangenziale di Vicenza, con un carosello di auto finale attorno alla caserma Ederle.Ma fra qualche sera promettono di sfilare in centro, molto più numerosi. Il Codacons insiste nell`affermare che ad ottobre il Tar non potrà nascondersi dietro l`insindacabilità delle decisioni politiche. Dovrà rispondere a 20 contestazioni precise. Tra cui quelle che denunciano il grave rischio di inquinamento e di consumo delle falde di cui beneficiano Vicenza e anche Padova, visto che saranno prosciugate da 2.500 militari Usa i cui consumi sono, in base agli stessi piani presentati, assolutamente eccessivi.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- VARIE
-
Tags: base, Consiglio di Stato, dal molin, no dal molin, Tar del Veneto, Vicenza