24 Marzo 2021

Toscana, infuria la rivolta contro i ‘furbetti’ delle vaccinazioni

Firenze, 24 marzo 2021 – Cittadini disorientati e arrabbiati. “Sto ricevendo tante segnalazioni da cittadini che mi chiedono chiarimenti su come fare il vaccino. Hub o medici di famiglia? Astrazeneca o Pfizer? Si può fare in farmacia o i medici vengono a casa? Bisogna mettersi in lista o si viene chiamati automaticamente? La confusione regna sovrana perché manca un piano vaccinale regionale! Confusione e annunci, a questo assistiamo quotidianamente. E allora cosa rispondere? Chiedetelo ad Andrea Scanzi!

Non è un ultraottantenne, non fa parte di una categoria sottoposta a rischio professionale, eppure è stato vaccinato perché era iscritto ad una lista di riserva ‘verbale’ tuona il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci, che ha presentato un’interrogazione alla Regione e al Presidente Giani, firmata anche dal capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Torselli. “Mentre ultraottantenni, che non hanno mai usato un computer in vita loro, sono costretti a scontrarsi con farraginose e illogiche piattaforme online, il giornalista Scanzi è stato comodamente chiamato al telefono. Per questo alle domande che mi vengono poste mi viene da rispondere: “Chiediamolo a Scanzi!” spiega Petrucci.
C’è anche Salvini contro la Toscana

«Cosa hanno fatto di male gli anziani in Toscana che sono gli ultimi per la copertura vaccinale in Italia? Cosa hanno fatto di male per farsi scavalcare da politici e altre categorie che non sono a rischio?» ha detto il senatore della Lega e leader del carroccio Matteo Salvini intervenendo in aula sulle comunicazioni del premier Draghi, in vista del prossimo Consiglio europeo e ha concluso: «Non ci devono essere i furbetti del vaccino».

Boschi e Ceccardi sul caso Scanzi. «Presuntuoso» ma anche «arrogante». L’uno-due arriva da due politiche di opposta appartenenza che condividono uno stesso obiettivo: Andrea Scanzi, il giornalista e scrittore che venerdì è riuscito a vaccinarsi ad Arezzo, spuntando tra i ’riservisti’ della Asl sud. «A Scanzi fategli un vaccino contro la presunzione, se lo trovate mettetelo nelle liste prioritarie!» dice Susanna Ceccardi, europarlamentare leghista, la ’leonessa’ di Cascina.

«Scanzi non aveva nessun titolo per saltare la fila: ha fatto prevalere la sua arroganza, le sue paure, le sue menzogne. E adesso dice addirittura che dovremmo ringraziarlo» attacca Maria Elena Boschi, aretina come Scanzi, avvocata e capogruppo di Italia Viva alla Camera.

«Trovo vergognoso che Scanzi, già sostenitore della tesi ’il corona virus è solo un raffreddore’, si sia vaccinato in Toscana, non solo saltando la fila ma mettendo insieme una squallida lista di bugie» continua Boschi. E demolisce le sue ricostruzioni: «Ha detto che doveva fare il caregiver dei suoi genitori e vorrei capire quando, visto che è sempre in giro. Peraltro i suoi genitori fortunatamente stanno bene. Ha detto che si è iscritto a una lista ’di riserva’ e si è scoperto che la lista non esisteva. Ha detto di aver rispettato le regole quando invece le ha violate in modo squallido, mentendo».

E ancora: «Si dice: ma le regole in Toscana sono così. No, le regole non sono così. Scanzi non poteva vaccinarsi. In Toscana una come me, che è avvocato, avrebbe potuto vaccinarsi un mese fa. E chi tra i miei colleghi lo ha fatto, ha rispettato le regole. Se non l’ho fatto io, nonostante abbia voglia come tutti di tornare ad abbracciare i miei nipotini, è stato per evitare polemiche».

Replica al fulmicotone di Scanzi: «Come sempre le capita, la signorina Boschi, che per sua stessa promessa doveva smettere quattro anni e mezzo fa di fare quello che in realtà non ha mai iniziato a fare, ovvero politica, sbaglia sempre tutto lo sbagliabile. In questo era e resta straordinaria, come tutti gli ultrà renziani». Ceccardi aveva nel mirino più che Scanzi, il flop delle vaccinazioni agli over 80 in Toscana: «Forse andrò un pò controcorrente, ma se si è fatto fare un vaccino destinato alla spazzatura, ha fatto anche bene. La domanda è un’altra. Perché non parliamo del vaccino dei suoi genitori, dei miei genitori o di tutte quelle persone anziane che oggi in Toscana non sono ancora vaccinate? La Toscana è tra le ultime regioni per vaccini agli over 80. E’ una vergogna».

La denuncia del Codacons

Sul caso della vaccinazione di Andrea Scanzi è stato presentato un esposto del Codacons alla Procura di Arezzo, che chiama in causa l`Asl Toscana Sud Est e la Regione Toscana. “Come noto la Asl avrebbe garantito la correttezza della procedura seguita per la vaccinazione di Scanzi, sostenendo che il giornalista era regolarmente iscritto alla cosiddetta ‘lista dei panchinari’ in qualità di ‘caregiver’ che si prendeva cura dei due genitori anziani”, si spiega in una nota. “Entrambe le affermazioni devono essere verificate – afferma il Codacons – La lista dei soggetti riservisti risulterebbe, come riportato da alcune testate, in realtà inesistente, e il modulo per iscriversi a tale elenco sarebbe stato pubblicato on line dalla Asl Toscana Sud Est solo sabato scorso, ossia un giorno dopo la vaccinazione di Scanzi”. “Ma anche la qualifica di ‘caregiver’ di Scanzi potrebbe risultare poco credibile – sottolinea oggi il Codacons – Le disposizioni del Ministero della salute prevedono infatti il diritto alla vaccinazione solo per chi si prende cura in modo costante e continuativo”.
Nardella difende Scanzi

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, si schiera in difesa di Andrea Scanzi. “Non condivido questa aggressione violenta contro il giornalista e i suoi genitori – dice Nardella alla Dire- La vicenda dei vaccini sta facendo emergere troppa rabbia e odio, soprattutto sui social”. Peraltro Scanzi “ha voluto seguire le indicazioni pubbliche fornite in quelle ore convulse dal generale Figliuolo, il quale aveva dato come input quello di non sprecare alcuna dose a costo di darla al primo passante. Anche la vicenda dei caregiver, nei giorni in cui Scanzi si è vaccinato, era ancora molto incerta: mancava insomma una comunicazione chiara e univoca per cui l’unico messaggio comprensibile e condivisibile era quello di non sprecare dosi di vaccini. Ora, che qualcuno preferisca buttare via una dose di vaccino piuttosto che portare avanti speditamente le vaccinazioni, mi pare assurdo”, spiega.

Ma ancora più assurdo, osserva proseguendo nel suo ragionamento, “e’ questo clamore mediatico sui cosiddetti ‘furbetti’ del vaccino, che sta generando uno scontro sociale pericoloso, creando il paradosso per cui chi si vaccina viene guardato con sospetto o aspramente criticato. Se le regole sono chiare per tutti e trasparenti, non c’e’ bisogno di una caccia alle streghe”. In questa fase “occorre gettare acqua sul fuoco, rassicurare la popolazione, fornire informazioni chiare e univoche, organizzare al meglio le liste di ‘overbooking’ per non sprecare neanche una dose. E non odiare ma festeggiare chi si vaccina, perché è un passo avanti per uscire dalla pandemia”.
Il Pd chiede chiarimenti a Giani

Riunione tra il gruppo del consiglio regionale del Pd e il presidente della Toscana Eugenio Giani. All’ordine del giorno lo stato delle vaccinazioni in relazione in particolare agli over 80 e al piano messo nero su bianco. I consiglieri hanno chiesto chiarimenti sui ritardi della copertura vaccinale agli ultra ottantenni e sulla definizione del piano vaccinale. Giani ha spiegato le prospettive. Riguardo i motivi dei ritardi della vaccinazione affidate ai medici di famiglia sarebbero emerse, all’origine, diversità di vedute tra Giani e la direzione e l’assessorato sulle modalità di somministrazione. Gruppo e presidente hanno concordato di aspettare con «fiducia» le prossime settimane per recuperare il terreno.

«Rispetto a quello che è stato detto – ha commentato il presidente Giani ieri – la percentuale di somministrazione fra gli over 80 è più alta: non 90mila ma 106mila vaccinati perché non erano stati calcolati gli anziani delle Rsa». «Gli ultra 80enni – ha commentato l’assessore alla Sanità Simone Bezzini in risposta ad un’interrogazione del portavoce dell’opposizione Marco Landi (Lega) – potranno ricevere la prima dose entro il 25 aprile e il richiamo entro metà maggio. Entro Pasqua verranno effettuate 120mila somministrazioni e ad aprile le forniture Pfizer cresceranno, consentendo a ogni medico di fornire ai propri assistiti date certe. Sempre i medici intanto, già da questo week-end, potranno vaccinare anche nei fine settimana. E potranno recarsi a casa dei pazienti, supportati in caso di necessità dalle Aziende sanitarie territoriali e dal mondo del volontariato».

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