Torna la “cartella pazza”: ad un operaio emiliano il Fisco ha chiesto 309 miliardi
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fonte:
- Il Sole 24 Ore
L’errore, subito ammesso da Equitalia, riguarda altri 4.500 cittadini di Parma, Piacenza, Reggio e Ferrara Una cifra monstre: 309.900.000.000,58 euro, trecentonove miliardi. Qualcosa come un sesto del debito pubblico italiano. Da pagarsi subito «presso gli sportelli dell’Agente della riscossione». È stata questa la paradossale richiesta che si è visto recapitare nei giorni scorsi via raccomandata un operaio 40enne di Reggio Emilia, D.R. Mittente: Equitalia Emilia Nord spa, la società locale incaricata della riscossione dei tributi. Come lui, altre 4.500 persone residenti nelle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Ferrara hanno ricevuto cartelle esattoriali "pazze" simili, contenenti preavvisi di fermo con richieste di somme enormi, nell’ordine delle centinaia di milioni di euro. Tra queste, anche un veterinario di Arceto di Scandiano, che è stato invitato a pagare più di 900 milioni di euro. Immediata le lamentele da parte degli interessati, alcuni dei quali hanno denunciato anche malori nell’aprire il plico e leggere le somme reclamate dal Fisco. «Equitalia sarà ovviamente chiamata a rispondere degli ingiusti danni e dell’enorme stress fisico e psicologico che ha prodotto», ha detto il presidente Codacons, Carlo Rienzi, che ha annunciato anche di voler sporgere denuncia in Procura. Equitalia si è subito scusata per il «palese» errore. A creare il guaio è stato un «problema in tipografia, o in entrata, cioè nel file contenente i documenti, o in uscita, cioè in fase di stampa», spiegano dalla società. «Invieremo senza ritardo una formale lettera di scuse ai cittadini destinatari degli stessi» si legge in una nota. «Nel frattempo dichiariamo nulli i documenti». Nei prossimi giorni verranno inviati i nuovi preavvisi di fermo, in sostituzione di quelli errati. E stavolta, assicurano i responsabili, «gli importi saranno quelli giusti».
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