3 Aprile 2015

Torna a crescere la pressione fiscale e arriva al 43,5%

Torna a crescere la pressione fiscale e arriva al 43,5%

ROMA L’ Italia si avvia a chiudere la partita 2014 con l’ Ue sul rapporto deficit-Pil che l’ Istat conferma al 3% con gli ultimi dati trimestrali. Ma la pressione fiscale continua a salire, toccando il 50,3% nel quarto trimestre dell’ anno e il 43,5% nell’ intero 2014, seppur in entrambi i casi con un aumento di 0,1 punti percentuali nel confronto con il 2013. Sono questi gli ultimi dati elaborati dall’ Istat sul 2014 che arrivano proprio mentre il governo fa gli ultimi ritocchi al Def, con le ultime stime che il governo programma di realizzare per il prossimo triennio. Il governo ritoccherebbe al rialzo le stime di crescita del 2015, portandole da +0,6% indicato lo scorso settembre ad un +0,7%: una valutazione prudente legata ai dati contrastanti della produzione. Il potere d’ acquisto delle famiglie, in un contesto di bassa inflazione se non di deflazione, resta invariato (arrestando comunque la caduta dei sei anni precedenti, dal 2008 al 2013). Riparte, però, la spesa delle stesse famiglie: sempre dai dati dell’ Istituto di statistica emerge infatti una ripresa in tal senso che si attesta ad un +0,5% nel 2014 rispetto al 201. Una crescita che risulta superiore aquella del reddito disponibile, salito dello 0,2% nel 2014. Al contempo diminuisce la loro propensione al risparmio, che nell’ anno risulta pari all’ 8,6% (con una diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto all’ anno precedente). Non si arresta invece la discesa della quota di profitto delle imprese che arriva a toccare il 40,6% (diminuendo di 0,8 punti percentuali rispetto al 2013) toccando così il nuovo minimo dall’ inizio delle relative serie storiche, il 1995. Tornando al rapporto deficit-Pil, l’ Istat diffon dendo gli ultimi dati trimestrali sui conti pubblici lo indica nel quarto trimestre del 2014 al 2,3%, superiore di 1,1 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2013. E lo conferma al 3% nel 2014 (era al 2,9% nel 2013). Sono stati rivisti in miglioramento i primi tre trimestri del 2014. Dagli ultimi dati trimestrali emerge, inoltre, che la spesa per interessi passivi dell’ Italia nel quarto trimestre del 2014 risulta in calo del 4,6% rispetto allo stesso trimestre del 2013, passando da circa 20,7 miliardi di euro a circa 19,7 miliardi di euro. Ma è l’ aumento del peso delle tasse che preoccupa sindacati e consumatori. Il Codacons, ricordando che è passata dal 41,8% del 2004 al 43,5% del 2014, sostiene che «l’ Italia è il paese europeo dove le tasse crescono più velocemente a fronte di servizi in costante diminuzione».
 

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