16 Novembre 2010

To-Mi, il debutto del treno privato E il primo giorno arriva in anticipo

To-Mi, il debutto del treno privato E il primo giorno arriva in anticipo
 

TORINO Alle 7.10, puntualissimo, lascia la stazione di Torino Lingotto, con i primi passeggeri a bordo, il treno di Arenaways, la società privata che prova a rompere il monopolio delle Ferrovie. Due ore dopo entra a Milano Porta Garibaldi, con dieci minuti d’ anticipo rispetto all’ orario previsto, ma senza fermate intermedie. Su questo siungolare aspetto il Codacons ha già preso posizione: «Sarà l’ Antitrust – e non certo Moretti – a dire se c’ è o meno ostruzionismo da parte delle Ferrovie», affermano al Codacons che ha depositato un esposto presso l’ Autorità per la concorrenza ed il mercato dove si denunciano possibili comportamenti anticoncorrenziali a danno degli utenti italiani. Per l’ associazione dei consumatori «il provvedimento che impedisce alla compagnia di effettuare fermate intermedie lungo la tratta Torino-Milano, compromette in modo pesante la libera concorrenza nel settore ferroviario e, trattandosi di una linea pensata proprio per i pendolari lombardi e piemontesi, danneggia irrimediabilmente gli utenti, impedendo loro di utilizzare il nuovo servizio». Intanto, con il fischio della giovane capotreno Laura Scognamillo, 26 anni, figlia di un ferroviere siciliano, è comunque partita la sfida della piccola società di Alessandria. Un avvio tra polemiche e tensioni. Lo confermano i cartelli sulle biglietterie di Torino Porta Susa: «Non si danno informazioni su altri vettori». Sui monitor però il nome di Arenaways c’ è e lo speaker in stazione annuncia l’ arrivo del treno citando, con un’ errata pronuncia, il nome della società. «Si pensa che la concorrenza si possa vincere con un’ opera di sfiancamento – osserva l’ amministratore delegato della società, Giuseppe Arena – ma ce l’ abbiamo fatta lo stesso, anche se non è la partenza che avremmo voluto. I passeggeri sono pochi, ma ci faremo conoscere. E’ una giornata storica». Arena ricorda che presenterà tre ricorsi: all’ Antitrust, all’ Ufficio di regolazione dei servizi ferroviari del ministero dei Trasporti, e alla Commissione Europea. Il treno, giallo e rosso, è pieno di servizi accattivanti: si può fare la spesa a bordo, scegliendo i prodotti e ritirando la spesa al ritorno in stazione o lasciare i vestiti in lavanderia come in albergo e riprenderli, tre giorni dopo, puliti e stirati. La classe è unica e le carrozze sono fornite di prese di corrente e monitor su cui compariranno le news e un video sulla sicurezza a bordo come sugli aerei. «Abbiamo visto – spiega Patrizia De Bernardi, coordinatrice dei servizi sui treni Arenaways – da una indagine effettuata, che la maggioranza dei pendolari è single. Il rischio è che debbano passare il sabato a fare le commissioni, noi proviamo a dare loro una mano». C’ è anche il minimarket accanto allo snack bar e alcuni prodotti hanno il marchio AW della società: pasta pugliese, olio, conserve, vino. I pendolari per ora sono pochi. L’ Ufficio di regolazione dei servizi ferroviari (Ursf, organo del ministero dei Trasporti) ha limitato le corse solo a Torino e Milano affinchè «non vi sia interferenza alcuna con i servizi per i quali è previsto un contributo pubblico». Angela è salita sul treno «per curiosità», così come Corinne che studia all’ Università della Bicocca e confessa di essere «nauseata dai treni delle Ferrovie. Si vede la differenza, qui posso andare in bagno senza rischiare di beccarmi un’ infezione». Sante Altisio e Paolo Pellegrini, invece, vanno a Milano per lavoro e il treno Arenaways lo hanno preso per caso: «C’ è una bella differenza, non sembra neppure un treno». A molti passeggeri è piaciuta l’ idea di poter fare il biglietto a bordo senza pagare sovrapprezzo (il ticket point accetta anche le monetine), così come piace la garanzia del rimborso di una parte del biglietto in caso di ritardo superiore a mezz’ ora qualunque sia la causa.

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