10 Giugno 2008

Tir a rischio blocco. Il governo propone lo stop delle accise

Tir a rischio blocco. Il governo propone lo stop delle accise
Caro carburante I trasportatori al ministro Matteoli: misure immediate
Codacons rilancia: se ci sono sconti, valgano per tutti Roma

Le imposte su gasolio e benzina potrebbero essere congelate per tutto il 2008. E` una delle misure allo studio del governo alle prese con il caro carburante, che rischia di mandare in tilt le autostrade italiane se i camionisti, come hanno annunciato, si bloccheranno dalla fine di giugno. “Il 18 giugno sarà varato un decreto legge da 800 milioni per sganciare le accise dalla crescita dei prezzi“, ha detto il sottosegretario all`Economia, Alberto Giorgetti. E anche dalla Commissione Ue arriva un primo via libera al blocco delle accise, che in Italia sono le più alte d` Europa. “L`Italia è al di sopra delle soglie minime“, fanno notare a Bruxelles, aprendo addirittura la strada a una loro riduzione. Anche se ieri il petrolio ha concesso una tregua tornando sotto quota 136 dollari al barile, la situazione dei prezzi petroliferi è ai ai limiti dell`emergenza come dimostrano le proteste degli autotrasportatori nel resto d`Europa, soprattutto in Spagna, Francia e Portogallo, dove la circolazione è in molti punti nel caos. Le richieste sono le stesse dei camionisti italiani, che ieri sono stati ricevuti dal ministro dei Trasporti, Altero Matteoli: “Vogliamo misure urgenti contro i rincari del gasolio. Senza provvedimenti immediati, l`autotrasporto si ferma“, hanno detto in coro i vertici di tutte le sigle, dalla Conftrasporto alla Fai, dalla Confartigianato alla Cna fino ai camionisti delle cooperative. “Il governo aprirà un tavolo di confronto domani (oggi per chi legge, ndr) – dice Renzo Muratore, rappresentante di Anita-Confindustria – La prossima settimana quando tornerà da Bruxelles ci incontrerà. La sua posizione? Intelligente, vediamo che ne pensano i suoi colleghi europei“. Il punto debole del sistema è il carico fiscale sul prezzo alla pompa, che arriva al 70 per cento tra accise e Iva. Ed è qui che il governo intende mettere mano, anche se il caro carburanti impoverisce camionisti, pescatori, agricoltori e anche le famiglie ma arricchisce le casse del Fisco. Sotto accusa in particolare le accise (le imposte in cifra fissa), che sono il vero nodo scorsoio al collo degli automobilisti perché il loro carico sul prezzo finale sale con il caro petrolio ma non segue l`andamento inverso: non scende mai, anche quando il prezzo internazionale del greggio cala. E` indubbio che le attuali quotazioni record del petrolio siano un affare per le compagnie ma anche per l`Erario ed è comprensibile che il ministro dell`Economia, Giulio Tremonti, intenda muoversi con i piedi di piombo per non privarsi di altre entrate nel 2008, dopo l`abolizione dell`Ici e il taglio delle tasse sugli straordinari. Una mano potrà forse darla la “Robin tax“, il prelievo annunciato sui profitti extra dei petrolieri, ma il provvedimento è ancora in fase di gestazione e comunque ci sono altri mancati incassi da compensare. Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, anche lui in trincea contro il caro gasolio, sta rientrando dal Giappone dove ha partecipato al G8 sull`energia, che ha sancito il rientro del nostro Paese nel Club del nucleare. Ma intanto bisogna pensare ai camionisti in rivolta, ai pescatori che protestano, agli agricoltori ridotti al lumicino, agli automobilisti strangolati dai rincari alla pompa. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Ugo Martinat, spiega che l`idea è quella di congelare le accise, evitando così che questa componente fiscale rifletta ulteriori aumenti del petrolio in corso d`anno. “Stiamo predisponendo un piano da sottoporre al ministro Tremonti. Avevamo previsto di incassare una certa cifra nel 2008 dalle tasse sui carburanti ma, dato che il petrolio continua a salire, anche le accise aumentano. Congelandole, si riduce fortemente l`impatto sugli utenti“, ha detto Martinat. Non è chiaro se il governo pensa a una manovra generale sulle accise o solo a favore delle categorie più colpite. “Il caro gasolio è un problema internazionale che in Italia è aggravato da un norevole ritardo delle infrastrutture. Servono interventi contingenti, come la riduzione delle accise, e strutturali. Ma l`importante è agire tempestivamente. L`autotrasporto è vitale per il sistema produttivo“, ha spiegato Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti della Camera. Ma il Codacons avverte il governo: “Il caro benzina colpisce tutti i consumatori. Ecco perché un congelamento va spalmato in modo uniforme su tutti“. Sia come sia, i camionisti rimangono con la pistola carica sul tavolo e minacciano di seguire l`esempio dei colleghi di mezza Europa, che sono già in rivolta. Lo spettro del caos anche sulle autostrade italiane, come nel Natale 2007, si aggira ora fra i ministri assediati e in cerca di una ricetta valida.

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