Ticket sanità, governo pronto al dietro-front
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fonte:
- Alto Adige
- Corriere delle Alpi
- Gazzetta di Mantova
- Gazzetta di Modena
- Gazzetta di Reggio
- Il Centro
- Il Mattino di Padova
- Il Piccolo
- il Tirreno
- La Città di Salerno
- La Nuova Ferrara
- La Nuova Sardegna
- La Nuova Venezia
- La Provincia Pavese
- La Tribuna di Treviso
- Messaggero Veneto
- Trentino extra
ROMA. Il ticket sulle visite specialistiche e sui codici bianchi al pronto soccorso inserito nella manovra finanziaria di luglio si avvia probabilmente al pensionamento prima ancora di partire. A decretarne la fine è stato il leader della Lega Nord Umberto Bossi. Fiutando la rivolta contro il nuovo balzello (10 euro sulle visite e 25 per i codici bianchi al pronto soccorso), Bossi si è smarcato da questo provvedimento che il suo partito ha pure approvato. «Quel ticket non lo vogliamo, non passa di sicuro come lo vuole Tremonti. Piuttosto, per recuperare quei soldi lo Stato potrebbe aumentare il costo del tabacco». Altri soldi, ha aggiunto Bossi, potrebbero essere trovati ponendo fine alle guerre dell’ Italia. La proposta di Bossi è stata accolta da un coro di commenti favorevoli, anche se ironici da parte dell’ opposizione. «Incomincia la retromarcia del governo Berlusconi-Bossi-Tremonti-Scilipoti su un altro pezzo della manovra – ha detto il Pd attraverso il suo responsabile economia e lavoro -. Anche Bossi ora si è accorto che l’ innalzamento del ticket nella sanità è inaccettabile come noi avevamo denunciato fin dall’ inizio. Finalmente la Lega si è resa conto dell’ enorme danno che questo ticket provoca agli italiani. Ora si faccia in fretta per trovare soluzioni alternative». L’ Udc, infine, parla di «lacrime di coccodrillo» da parte del governo. Soddisfatte le Regioni: per martedì il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha convocato una riunione straordinaria con le Province autonome in vista dell’ incontro con il governo tre ore dopo. «La nostra iniziativa comincia a farsi strada: anche nel governo c’ è consapevolezza che i ticket sono un errore grave». Anche i consumatori, attraverso il Codacons, appoggiano in pieno la proposta lanciata da Umberto Bossi. Scatta intanto domani la "stangata" sulle pensioni d’ oro, quelle oltre i 90 mila euro annui. Dall’ 1 agosto, infatti, la manovra finanziaria ha introdotto il "contributo di solidarietà" che rimarrà in vigore fino al 2014, pari al 5% per la parte eccedente i 90 mila euro l’ anno e al 10% oltre i 150 mila euro. Non è la prima volta che un governo tocca le pensioni più alte: era già successo con la Finanziaria del 2003 (-3%) e del 2004 (-4%). Concorrono anche i trattamenti erogati da alcune pensioni integrative, come quelle del personale di Bankitalia, dell’ Uic, delle Regioni, del parastato e delle esattorie e ricevitorie.
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