Tessera del tifoso addio «Ma in trasferta servirà»
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fonte:
- L`Eco di Bergamo
Molte tifoserie si sono schierate contro la tessera del tifoso, che resta necessaria per … Addio tessera del tifoso, dall’ anno prossimo sarà una vera e propria «fidelity card» Meno strumento di controllo e più carta dei servizi, con sconti, agevolazioni e tutto ciò che le società riterranno necessario per aumentare il senso di appartenenza. «Hanno vinto le tifoserie ultrà e violente», ha reagito l’ ex ministro dell’ Interno Roberto Maroni, che della tessera era stato il più convinto fautore, fin dal 2009. «Hanno vinto quelle società come la Roma (di cui è tifosissima la ministra Cancellieri) che mai avevano accettato le regole», ha aggiunto Maroni. La tessera (ne sono state rilasciate oltre un milione) continuerà ad essere necessaria per le trasferte, spiega il capo della Polizia Antonio Manganelli, ma le procedure per ottenerla verranno molto snellite, ha annunciato il direttore generale della Federcalcio, Antonello Valentini: «Dopo due anni di grandi risultati l’ Osservatorio sulle manifestazioni sportive si è reso conto che si poteva dare fiducia alle tifoserie che hanno dimostrato di meritarla, facendo appello al senso di responsabilità degli appassionati in maniera sana. Tra l’ altro, così si supera l’ effetto negativo del messaggio passato all’ avvio dell’ iniziativa: ovvero di un meccanismo da operazione di polizia. Non erano queste le intenzioni del Viminale, ma così vennero recepite da molti». Si tratta, ha aggiunto Valentini, «di un’ apertura di credito, da valutare nei prossimi mesi». In proposito i vertici dell’ Osservatorio «mercoledì scorso sono venuti in Federcalcio per incontrare il presidente Giancarlo Abete anche su queste prospettive». Una evoluzione che «passa anche attraverso la possibilità di stadi nuovi, moderni, funzionali che diventino la casa dei tifosi, come sta dimostrando l’ operazione dello Juventus stadium a Torino. Quindi legge più urgente che mai». «La tessera del tifoso manterrà inalterate le sue caratteristiche fondamentali, già evidenziatesi negli ultimi due campionati – ha spiegato Manganelli – a cominciare dalla necessità del suo possesso per le trasferte e gli abbonamenti, sia per questo che per il prossimo torneo di calcio». Si tratta «della logica evoluzione di uno strumento che da sempre ha come propria caratteristica, anche quella di voler rafforzare il rapporto tra i tifosi ed il club di appartenenza». Fin da subito la novità era stata respinta dal mondo ultrà, specie dell’ Atalanta e della Lazio. «Io non mi tessero» era lo slogan scandito nelle curve degli stadi, con gradinate vuote in segno di protesta e gruppi che giunsero a sciogliersi – non a Bergamo – pur di non adeguarsi. «Sono contrario alla tessera del tifoso, perché non mi piacciono le schedature. E poi, in alcuni casi, servirebbe anche la tessera del poliziotto», si lasciò scappare Daniele De Rossi nel maggio 2010, dal ritiro della nazionale. Una presa di posizione che scatenò le reazioni del ministero, della Figc e di vari sindacati di polizia, costringendo De Rossi a scusarsi. Ma già Marcello Lippi, allora ct azzurro, nell’ agosto 2009 l’ aveva bocciata: «Non mi convince, ghettizza». Della tessera del tifoso si è interessato anche il Consiglio di Stato. Il suo rilascio abbinato «inscindibilmente» ad una carta di credito prepagata potrebbe rappresentare «una pratica commerciale scorretta» avevano scritto i giudici di Palazzo Spada lo scorso dicembre, motivando l’ accoglimento di un ricorso presentato da Codacons e Federsupporter. Le due associazioni avevano segnalato all’ Antitrust il fatto che in molti casi la compilazione dei moduli per ottenere la card comportava automaticamente l’ emissione di una carta di credito ricaricabile. E oggi Federsupporter esulta: «È una grande vittoria». nascosto
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