13 Marzo 2012

Tessera del tifoso addio Diventa «fidelity card»

Tessera del tifoso addio Diventa «fidelity card»

ROMA – Non sarà soltanto un cambio di nome, ma nemmeno il ritorno a uno stadio «aperto», senza vincoli e restrizioni che spesso rendono difficile comperare un biglietto anche a chi è animato delle migliori intenzioni. La tessera del tifoso, almeno nominalmente, va in pensione. La sostituiranno le «fidelity card», al plurale perché ogni club potrà personalizzarle. Ma hanno vinto gli ultrà, come sostiene l’ ex ministro dell’ Interno Roberto Maroni, o ha vinto il buonsenso? I dati sui reati da stadio daranno la risposta, ma non c’ è dubbio che l’ addio alla tessera del tifoso sia un atto dovuto. Perché in tal senso si era già espresso il Consiglio di Stato e perché altre devono essere le misure per migliorare il calcio. Prima, anzi primissima, la legge per favorire la costruzione di stadi di proprietà dei club, bloccata da anni in Parlamento. Come spesso accade, quello che doveva restare in un ambito tecnico è diventato polemica politica. Maroni è stato molto critico: «Hanno vinto le tifoserie ultrà e violente, hanno vinto quelle società di calcio come la Roma, di cui è tifosissima il ministro Cancellieri, che mai avevano accettato le regole». Una presa di posizione che è piaciuta poco persino a Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl a Montecitorio, suo ex compagno di maggioranza ma non di tifo (Maroni è milanista, Cicchitto romanista): «Maroni dice tante cose giuste e a volte qualcuna sbagliata. Questa è totalmente errata». Dalla prossima stagione sportiva la tessera del tifoso diventerà meno strumento di controllo («schedatura», hanno sempre detto gli ultrà, che ieri hanno festeggiato con uno striscione dei tifosi dell’ Alessandria «Maroni abbiamo vinto noi» esposto a Spinetta Marengo dove Maroni partecipava a un incontro elettorale) e più carta dei servizi, con sconti e agevolazioni studiate dai club per favorire i tifosi. Nata nel 2009, per volontà del ministro leghista, la tessera del tifoso è stata distribuita in oltre un milione di copie. Una «card», qualunque sia il suo nome, sarà comunque necessaria per seguire la squadra del cuore in trasferta. Lo spiega il capo della polizia, Antonio Manganelli: «La tessera del tifoso manterrà inalterate le sue caratteristiche fondamentali, a cominciare dalla necessità del suo possesso per le trasferte e gli abbonamenti, sia per questo che per il prossimo torneo di calcio». Le procedure per ottenerla verranno però snellite, come ha annunciato il dg della Federcalcio, Antonello Valentini: «L’ Osservatorio sulle manifestazioni sportive si è reso conto che si poteva dare fiducia alle tifoserie che hanno dimostrato di meritarla, facendo appello al senso di responsabilità degli appassionati in maniera sana». La Figc era già all’ avanguardia con la sua card Vivo Azzurro. Della tessera del tifoso si era interessato anche il Consiglio di Stato. Il suo rilascio abbinato «inscindibilmente» ad una carta di credito prepagata era sembrato «una pratica commerciale scorretta». I giudici di Palazzo Spada, lo scorso dicembre, avevano motivato così l’ accoglimento di un ricorso presentato da Codacons e Federsupporter. La Roma, società citata da Maroni, ha una «vera» tessera del tifoso – As Roma Club Privilege che fornisce vantaggi per trasferte, abbonamenti, sconti nei negozi, prelazioni – ma anche la As Roma Club Home, che dà la possibilità ai possessori di «abbonarsi» per un certo numero di partite. Entrambe le carte hanno gli stessi identici canoni di sicurezza ai fini del rilascio («Questura Online»). Assai più interessanti sono state due altre iniziative della Roma: il settore (a prezzi ribassati) solo per famiglie e il parco di intrattenimento fuori dall’ Olimpico. Idee vere per riqualificare gli stadi. Luca Valdiserri RIPRODUZIONE RISERVATA.

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