TERRORISMO: PARTE SPERIMENTAZIONE BODY SCANNER A FIUMICINO E MALPENSA
Body scanner in via sperimentale negli aeroporti di Roma Fiumicino e Malpensa per i voli diretti negli Stati Uniti. E’ quello che ha annunciato ieri il presidente dell’Enac Vito Riggio, parlando in audizione in Commissione lavori pubblici al Senato.
“Ci stupisce la sicurezza con la quale ieri Riggio ha garantito che le onde elettromagnetiche
millimetriche non hanno effetti sulla salute. Considerato che la tecnologia a TeraHz non è mai stata impiegata sull’uomo e non esistono studi a riguardo, ci stupisce tanta tranquillità” ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Carlo Rienzi. “La verità è che la nocività della tecnologia a Terahertz non è conosciuta. Il principio di precauzione, quindi, la esclude”.
Il Codacons ricorda che aveva diffidato il ministro degli Interni Roberto Maroni, il ministro della Salute Ferruccio Fazio ed il presidente dell’Enac Vito Riggio, a non installare i body scanner negli aeroporti italiani, in virtù dell’applicazione del principio di precauzione e in relazione alla loro inefficacia ai fini della prevenzione negli attentati terroristici.
L’introduzione dei body scanner è esclusa dal principio di non introduzione di nuove tecnologie quando possono aumentare il rischio residuo della vita civile, affermato per la prima volta dal TAR di Gelsenkirchen e confermato dalla Corte Suprema dell’Assia.
Inoltre i body scanner non possono garantire sicurezza e non sono più efficienti della normale e vecchia perquisizione. Queste apparecchiature, infatti, si limitano a “mettere a nudo” la persona, rivelando la presenza di armi o oggetti pericolosi nascosti sotto i vestiti. Nulla possono fare, però, se i kamikaze, come fanno già i corrieri della droga, ingerissero degli ovuli con esplosivo a tempo o attivabile con un normale radiocomando. In tal caso, solo una normale radiografia a raggi x, sicuramente nociva, potrebbe smascherarli.
Ora ci chiediamo come si sia espresso il Ministero della Salute e la Commissione che il dott. Fazio ha dichiarato di avere istituito ad hoc per questa problematica.
Inoltre è necessario conoscere esattamente il nominativo delle ditte che procederanno alla distribuzione di tali macchinari e alla installazione perché se in un normale laboratorio di radiologia vengono impartite rigide istruzioni di cautela ai fruitori e ai lavoratori, è indubbio che lo stesso dovrebbe accadere negli aeroporti italiani con personale altamente competente.
In tal senso l’associazione procederà a richiedere ai sensi della Legge 241/90 copia della documentazione relativa ai pareri della Commissione istituita dal Ministero della Salute e dei relativi verbali delle riunioni (laddove esistenti) e copia dei contratti di appalto delle opere con i relativi capitolati.
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