11 Maggio 2011

Terremoto a Roma? Si riempiono gli agriturismi

Roma I cinesi a quanto pare ci credono, e non soltanto loro. Si svuota, alla vigilia dell’11 maggio 2011, la China Town della capitale: partiti quelli che non mollano mai. Si affollano gli agriturismi della provincia. C’è chi inventa il picnic antisisma. Si stila il decalogo antipanico. Squillano i telefoni dell’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. E la psicosi per il “terremoto di Roma”, previsto dal sismologo Raffaele Bembandi ha già fatto pure il giro del mondo. Ci ha pensato la stampa internazionale. C’è pure un ultimo desiderio. Postato su Facebook: “Terremoto a Roma: l’ultima pasta e fagioli. Se devo morì moro contento”. Dall’altra parte, impugnano il buonsenso contro la “bufala” istituzioni ed esperti che fanno appello alla ragione.
E’ preoccupata Renata Polverini? “Assolutamente no. Io sono tranquilla, insomma, credo di no”. Il presidente della Provincia Nicola Zingaretti ha addirittura annullato gli impegni fuori città, ostentando tranquillità. Non si aggiungano “a quelle vere le finte paure”, dice, “finchè si scherza si scherza…”. E comunque “il capitano è l’ultimo a lasciare la nave”. L’assessore di Roma Capitale alla Famiglia e alla Educazione Gianluigi De Palo invita i romani a mandare anche domani i figli a scuola.
Il Codacons, invece, presenta un esposto in Procura: denunciando chiunque – blog, siti web, tv, radio, giornali, ecc. – abbia diffuso informazioni contribuendo al panico generale su una “frottola”. Procurato allarme, abuso della credulità popolare. Ma chi ha potuto astenersi dal raccontare quel tormentone, che da giorni dilaga sulla rete? Dove si organizzano feste, riti propiziatori, brindisi e picnic all’aria aperta, aspettando il sisma? Toccherà denunciare anche il Guardian, e El Mundo, a questo punto.
Intanto la Protezione civile ha affrontato la paura della gente, dedicando un ampio approfondimento sul portale. C’è anche una sorta di decalogo, con domande e risposte degli esperti. No, non si può prevedere, in alcun caso, un terremoto. Sì, il Giappone ha un sistema di Early Warning che in Italia non decolla perchè difficile da utilizzare.

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